“Sono una coreana non binaria”, la confessione dell’influencer scatena una pioggia di critiche e l’indignazione del web

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By Caterina Stabile

“Sono una coreana non binaria”, con questa dichiarazione un’influencer originaria dell’Inghilterra si è sfogata sui social dove ha chiesto inoltre di rivolgersi alla sua persona non dandole della “lei”, ma “‘elle’, coreana o Jimin” in onore del suo artista preferito Park Jimin.

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Dopo il coming out di Demi Lovato che ha aperto la strada alla fluidità di genere non circoscritta al dualismo tra maschio e femmina, sempre più persone hanno trovato il coraggio di rivendicare il loro diritto di definire il proprio orientamento in base a quello che sentono e vogliono.

Anche se la società rivendica nei loro confronti leggi per tutelare i soggetti colpiti da discriminazioni ed atti di intolleranza, invece sui social è difficile impedire agli odiatori di insorgere.

ùCome testimonia l’esperienza dell’influencer Oli London che dopo aver rilasciato una dichiarazione in cui si identifica come “genere non binario e coreano” è stata presa di mira dagli haters e dai fan della star coreana.

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“Sono una coreana non binaria”: la rivelazione dell’influencer

Anche se originaria dell’Inghilterra, come richiama il suo stesso nome artistico, ha rivendicato di far parte del Paese asiatico. Inoltre ha chiesto che si faccia riferimento alla sua persona identificandola con la star dei BTS Park Jimin a cui ha cercato di assomigliare da quando aveva 25 anni.

Oggi l’influencer, che ha 31 anni, ha rivelato di aver speso più di 150mila dollari in interventi di chirurgia plastica, per assomigliare al suo idolo, anche sottoponendosi a procedure per schiarire la pelle.

Le sue dichiarazioni e la sua ossessione hanno fomentato le critiche dei fan dei BTS, conosciuti come “ARMY”, in quanto ritengono che Oli London nuoce all’immagine dell’artista coreano.

Molti internauti si sono scagliati contro l’influencer dichiarando di essere rimasti infastiditi dalle sue parole, perché ritengono che abbia voluto solo farsi pubblicità.

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Le sue parole sono state interpretate come negative per la comunità non binaria, che lotta per il suo spazio nel mondo e per la comprensione dei propri sentimenti.

Il manager dell’artista ha commentato al Daily Dot che il suo coming out non è stato offensivo, ma solo un modo per esprimere il suo essere: “Oltre ad identificarsi come gender-fluid e non binario negli ultimi anni, Oli si è anche sentita molto vicina alla Corea ed alla cultura coreana. Si sente molto più legata a questo Paese che alla sua stessa cultura”. Oli London tramite YouTube ha risposto alle critiche accusando tutti di mascherare la propria omofobia.