“Non siete migliori di me”: lo sfogo di un’addetta alle pulizie che invia una lettera ai suoi capi crudeli prima di andare in pensione

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By Caterina Stabile

Uno sfogo diretto senza remore è stato indirizzato da un’addetta alle pulizie di una banca nei confronti dei suoi capi, le sue parole schiette e mordaci sono state affidate ad una lettera. Julie Cousin, il suo ultimo giorno di lavoro ha lasciato un biglietto dettato da frustrazione ed onestà nei confronti di quelli che ha definito dei capi “crudeli” per i modi aggressivi ed irrispettosi.

L’ultimo giorno di lavoro prima di andare in pensione, quest’addetta alle pulizie ha deciso di dire addio ai suoi datori di lavoro in modo emblematico: con una lettera di contestazione che è stata condivisa da Joe, suo figlio. Il giovane con orgoglio ha spiegato che la madre ha lavorato in banca per 35 anni per un’impresa di pulizie, e che si è congedata dal lavoro liberandosi la coscienza ossia protestando contro i suoi capi.

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La lettera di un’addetta alle pulizie ai suoi capi

“Salve signori. Domani sarà il mio ultimo giorno di lavoro qui. Ho preparato un secchio di vari prodotti per la pulizia per la prossima cameriera, chiunque lei sia. Ho lasciato questo lavoro dopo il modo in cui mi hanno degradato in ufficio. Siete stati aggressivi e crudeli, ma questo è un riflesso del vostro carattere e non del mio. Per favore, ricordate tutti che in un mondo in cui potete essere qualsiasi cosa, dovreste scegliere di essere gentili. Perché nessuno di voi è migliore della donna delle pulizie. Saluti” – ha scritto Julie nella missiva di fuoco.

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Le sue parole sono diventate virali e molte persone l’hanno elogiata per la sua onestà e fermezza come conferma il commento di un utente che ha scritto in risposta alla sua lettera: “Sono stato educata a credere che il lavoro sia lavoro e chiunque si alzi e vada al lavoro merita lo stesso rispetto, che si tratti di raccogliere la spazzatura o di gestire un’impresa”. Un altro netizen ha invece commentato: “Ricordo di aver letto di un’azienda che pagava lo stesso per tutti, indipendentemente dal ruolo, perché tutti erano ugualmente importanti. Possiamo imparare molto da questo. Se ti sei alzato e sei andato a lavorare, nessuno dovrebbe disprezzarti!”.