Chi lo vive o lo ha vissuto sulla propria pelle lo sa. Lo sa fin troppo bene. Il rifiuto da parte dei genitori, sentirsi respinti, non amati, non voluti, è sempre un’esperienza traumatica. Il rifiuto da parte del padre lo è ancor di più.
Sino ad oggi questa condizione dolorosa e difficile era stata studiata con una maggiore attenzione nei confronti del ruolo e della figura materna.
Il rifiuto da parte del padre è sempre stato trattato ed analizzato in maniera marginale. Negli ultimi anni però l’attenzione verso questa problematica sta interessando sempre maggiori indagini e studi.
Questo perché il rifiuto di un padre non lascia solo un vuoto affettivo, ma incide, purtroppo, sullo sviluppo psicologico generale dei giovani.
Perché il rifiuto da parte del padre fa così male?
Si deve ai diversi studi dell’ultimo biennio una presa di coscienza sui danni che il rifiuto da parte di un padre produce sui figli. Soprattutto a partire dal momento dell’adolescenza, quando la psicologia ed il carattere dei figli affrontano nuove sfide, per nulla facili.
Ronald Rohener, docente e ricercatore dell’università del Connecticut ed esperto sulla condizione giovanile, ha da poco terminato un lavoro in merito. Il Prof Rohener si è infatti soffermato sui gravi danni che il rifiuto di un padre produce nel periodo dell’adolescenza.
Agli stati di costante insicurezza e grande aggressività che ogni bambino prova di fronte alla mancanza di attenzione dei genitori, si aggiungono tasselli pericolosi. La mancanza della figura paterna provoca una vera e propria incapacità ad affrontare quella fase delicata che è l’adolescenza.
Sommandosi, in questo modo, una serie di comportamenti che portano i figli che ne soffrono a doversene confrontare per il resto della vita.
Il rifiuto da parte di un padre non è, come afferma il Prof Rohener, solo un rifiuto di amore e attenzioni. È un vuoto che i figli accusano proprio nel momento in cui stanno affrontando delle tappe che segnano la loro personalità.
La figura paterna
Nonostante i tempi siano diversi, e gli stili di vita sempre più omologati, la figura paterna riveste sempre un ruolo importante.
È l’immagine non solo della protezione, quindi del cuore, ma anche della regola, della norma. Una sorta di guida con cui confrontarsi e, all’occorrenza scontrarsi, ma capace per questo, di stimolare la personalità dei figli.
Ecco perche il rifiuto di un padre riserva ad essi qualcosa di molto grave, una privazione che lascia tracce difficili da rimuovere. Anche quando un figlio sa che il padre ha poco tempo, che magari deve assentarsi, o vive lontano da loro, questo ruolo non deve mai venire meno.
Un figlio che sente la presenza paterna è un ragazzo stimolato. A crescere, a confrontarsi, anche a rivaleggiare. Proprio quando un adolescente avverte il bisogno di autonomia e di indipendenza accusa ancora di più il rifiuto de parte del padre.
In conclusione:
Se viene a mancare quella figura autorevole e capace di osservarlo, viene in meno in lui un naturale processo di crescita e formazione del carattere. Occorre quindi che ogni padre abbia piena consapevolezza del suo ruolo e di quello che può rappresentare per un figlio.
Un padre che rifiuta questo ruolo compie un atto gravissimo nei confronti dei figli. Qualcosa di cui essi ne pagheranno le conseguenze per sempre.