Una falsa notizia smette di esistere quando arriva alle orecchie di una persona intelligente

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By Deborah Doca

Quando una falsa notizia giunge alle orecchie di una persona intelligente, smette di esistere. Muore.

Il meccanismo funziona sempre allo stesso modo:

c’è un ipocrita che crea un pettegolezzo, perché i pettegolezzi si diffondono e gli ingenui vi credono senza obiettare nulla.

L’epidemia di voci finisce solo quando finalmente, raggiunge le orecchie di una persona intelligente!

Lo psicologo Gordon Allport, nel suo libro “The Psychology of Rumors”, spiega qualcosa di veramente curioso:

i pettegolezzi servono a diversi gruppi di persone per creare coesione tra loro e trarre vantaggi da essi.

Questi atteggiamenti sono fonte anche di motivazione, perchè rilasciano endorfine e aiutano a combattere lo stress.

In molti casi il pettegolezzo si trasforma in una sorta di meccanismo di controllo sociale, capace di conferire potere a chi lo pratica.

La persona si pone al centro dell’attenzione di un gruppo sempre ricettivo a qualsiasi pettegolezzo, qualsiasi informazione parziale e ne assume la guida.

La psicologia del gossip implacabile

La psicologia del gossip e delle voci è perfettamente attuale oggi.

Prendete in considerazione, ad esempio, quanto velocemente un rumor, una notizia, fondata o infondata possa “infettare” il mondo dei social network.

Internet è come un cervello, in cui i dati funzionano come neuroni interconnessi per nutrirci di informazioni che non sono sempre vere o rispettose per gli altri.

Esperti di marketing e pubblicità citano spesso il caso di “Tropical Fantasy” come un esempio di “pettegolezzo implacabile e pericoloso.

Lanciata sul mercato nel 1990, la bibita ebbe quasi subito successo negli Stati Uniti, finché improvvisamente arrivò una voce spaventosa e assurda.

Si diceva che queste bibite a buon mercato fossero state create dal Ku Klux Klan per uno scopo molto concreto.

Il loro basso costo permetteva a gran parte della popolazione afro-americana a basso reddito di accedervi.

E tutto questo, recitava la campagna denigratoria, nascondeva uno scopo oscuro: compromettere la qualità dello sperma africo – americano in modo che non potessero più avere figli.

La voce si rivelò disastrosa e la compagnia impiegò diversi anni per potersi riprendere dal danno che era stato creato.

Ancora oggi vengono utilizzate persone di colore per rassicurare gli utenti nella pubblicità.

Che ci piaccia o no, la nostra società è costruita su relazioni in cui pettegolezzi e voci false sono vere e proprie armi.

Le verità manipolate sono utili a imprese, persone che traggono vantaggio dalle voci immesse ad arte in circolazione.

Quindi è necessario vi siano sempre orecchie intelligenti che agiscano da barriera, che frenino il male.

Ma non è sempre facile in questa società sempre collegata, bombardata da notizie ed informazioni delle quali è impossibile, in molti casi, conoscerne le fonti e l’autenticità.

Se voci e pettegolezzi fungono da virus autentici nel nostro ambiente di lavoro, in famiglia o nel nostro giro di conoscenze, è necessario circondarsi di persone fidate, in modo che agiscano come dighe.

Internet è sì un potente mezzo di divulgazione, ma offre anche l’opportunità di verificare se una certa voce sia veritiera o meno.

Ci sarà sempre qualcuno che tenderà a sfruttare paure, ansie utilizzando quelle che vengono definite ” fake news”.

La capacità di giudizio e la saggezza delle persone, possono evitare che questi atteggiamenti creino false verità, sempre a vantaggio di chi le diffonde.