La lettera di un adolescente, un testo che ogni genitore che si trova a vivere questa delicata condizione con i propri figli, dovrebbe leggere e rileggere.
È un periodo assolutamente complesso quello dell’adolescenza. Se ne parla sempre, se ne parla tanto, ma spesso a figli e genitori che la vivono, sembra di navigare in acque buie e tempestose. La lettera di un adolescente che vi proponiamo rappresenta una sorta di faro in quel buio.
Scritta dalla psicologa americana, Gretchen L. Schmelzer e subito ripresa dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, la pubblichiamo nella sua versione integrale
Lettera di un adolescente
Caro Genitore,
Questa è la lettera che vorrei poterti scrivere.
Di questa battaglia che stiamo combattendo, adesso. Ne ho bisogno. Io ho
bisogno di questa lotta. Non te lo posso dire perché non conosco le parole
per farlo e in ogni caso non avrebbe senso quello che direi. Ma, sappi, che ho
bisogno di questa battaglia, disperatamente. Ho bisogno di odiarti, proprio
ora e ho bisogno che tu sopravviva a tutto questo. Ho bisogno che tu sopravviva al mio odiare te, e al tuo odiare me” – inizia così la lettera di un adolescente che cerca di comunicare quello che si agita nel suo animo.
“Ho bisogno di combattere con te, anche se persino io lo detesto. Non importa neanche quale sia il motivo
di questo continuo battagliare: l’ora del coprifuoco, i compiti, il bucato, la mia
stanza disordinata, le uscite, il rimanere a casa, l’andare via di casa, rimanere a
vivere in questa famiglia, il mio ragazzo, la mia ragazza, sul non avere amici, o
sull’avere brutte compagnie. Non è importante. Ho bisogno di litigare con te
su queste cose e ho bisogno che tu lo faccia con me.
Ho disperatamente bisogno che tu mantenga l’altro capo della corda”, prosegue la lettera di un adolescente che rappresenta tutti gli adolescenti.
La difficile ricerca di sé
“Che tu lo stringa forte mentre io strattono l’altro capo, mentre cerco di trovare dei punti di appiglio per vivere questo mondo nuovo.
Prima io sapevo chi ero, chi fossi tu, chi fossimo noi, ma adesso non lo so più. In questo momento sono alla ricerca dei miei confini e a volte riesco a trovarli solo quando faccio questo tiro alla fune con te. Quando spingo tutto quello che conoscevo fino al limite. È proprio in quel momento che sento di esistere, e per un minuto riesco a respirare“, troviamo ancora scritto nella lettera di un adolescente alla ricerca di sé.
“E lo so che ti manca quel dolcissimo bambino che sono stato. Lo so, perché quel bambino manca anche a me e questa nostalgia è quello che rende tutto così doloroso adesso.
Io ho bisogno di lottare e ho bisogno di vedere che i miei sentimenti, per quanto
brutti o esagerati siano, non distruggeranno né me e né te.
Ho bisogno che tu ami anche il peggio di me, anche quando sembra che io non ti ami. In questo momento ho bisogno che tu ami sia me sia te, per conto di tutti e due”, uno dei passi più difficili della lettera di un adolescente.
”Lo so che fa schifo essere trattati male, ma ho bisogno che tu lo tolleri, e che ti faccia aiutare da altri adulti a farlo. Perché io non posso farlo in questo momento. Se vuoi stare insieme ai tuoi amici adulti e fare un “gruppo di mutuo-aiuto-per-sopravvivere- al-tuo-adolescente”, fai pure.
Parla pure di me alle mie spalle, non mi importa.
Solo non rinunciare a me, non arrenderti a questo conflitto: ne ho bisogno”.
La dura battaglia per crescere
Ed è scritto ancora nella lettera di un adolescente che non vuole arrendersi a quel buio, a quella tempesta:
“Questa è la battaglia che mi insegnerà a capire che le mie ombre non sono
più grandi della mia luce. Questa è la battaglia che mi insegnerà a capire che
i sentimenti negativi non significano la fine di una relazione.
Questa è la battaglia che mi insegnerà a capire come ascoltare me stesso,
anche quando questo potrebbe deludere gli altri.
Questa battaglia finirà. Come ogni tempesta, si placherà. E io dimenticherò,
e tu dimenticherai. E poi tornerà di nuovo. E allora io avrò bisogno che tu
stringa la corda ancora. Avrò bisogno di questo ancora per anni.
Lo so che non c’è nulla di bello o soddisfacente per te in questa situazione,
come so che probabilmente non ti ringrazierò mai per questo, e nemmeno
ti riconoscerò questo duro lavoro, anzi, con tutta probabilità ti criticherò ferocemente”, è scritto ancora nella lettera di un adolescente per la prima volta spietatamente sincero.
”Sembrerà che qualunque cosa tu faccia non sia mai abbastanza.
Eppure, mi affido completamente alla tua capacità di restare in questo scontro.
Non importa quanto io discuta, non importa quanto io mi lamenti. Non
importa quanto io mi chiuda nel mio silenzio.
Per favore, tieni stretto l’altro capo della fune. Sappi che stai facendo il lavoro più importante che qualcuno possa mai fare per me in questo momento.
Con amore, tuo figlio”.
La lettera di un adolescente si conclude così. A voi le riflessioni.
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