“Se non ti piace qualcosa, cambialo. Se non puoi cambiarlo, cambia il tuo atteggiamento. Non lamentarti.”
Maya Angelou
Sono due ragazze belghe le autrici e promotrici di questa sfida geniale : smetti di lamentarti per un mese! Un invito che contiene una sola convinzione: per combattere la negatività non ha alcun beneficio l’atteggiamento di chi continua a lamentarsi.
Greet Van Hecke e Isabelle Gonnissen pensano infatti che la prima mossa per invertire la tendenza sia quella di stoppare il lamento e la frustrazione. Nascono infatti da questi stati d’animo gli ostacoli personali e collettivi di coloro che vorrebbero un mondo migliore.
“Smetti di lamentarti per 30 giorni” è dunque la splendida iniziativa di queste due giovani ragazze che ha trovato immediata eco anche ai piani alti del governo belga. Il Ministro del benessere sostiene infatti l’iniziativa al 100%.
Lamentarsi non fa che aumentare rabbia e frustrazione. È ormai risaputo che coltivare continuamente pensieri negativi non fa che aumentare rabbia e malessere.
Accetta la sfida, smetti di lamentarti per un mese
Smettere di lamentarsi è quindi il primo passo che ognuno dovrebbe compiere quando qualcosa non lo soddisfa.
Tutte le energie che si dilapidano in questo costante moto della mente e del comportamento non fanno altro che allontanare la risoluzione dei problemi.
L’idea lanciata in rete dalle due ragazze vuole quindi stimolare un approccio positivo ed uno stile di vita capace di modificare ciò che non piace .
Come smettere di lagnarsi?
Non esiste il decalogo perfetto, ma certamente alcuni suggerimenti possono aiutare chi desidera veramente smettere di lamentarsi. Ad esempio pensare a qualcosa di positivo. Possibile che tutto vada così male o sia così insopportabile! Non trovate?
Per smettere di lamentarsi occorre comprendere che ci sono molte persone che vivono una vita assai più dura e difficile. Esseri umani senza cibo, né assistenza. E quindi un bel bagno di consapevolezza e realismo non fa di certo male.
Smettere di lamentarsi significa anche capire che ognuno, nel suo piccolo, e per quello che può, deve sapersi assumere responsabilità. È troppo facile, quanto inconcludente tra l’altro, starsene in poltrona a imprecare senza mai chiedersi cosa fare.
Smettere di lamentarsi quindi è insieme un proposito e un cambiamento.
La capacità di porre un limite a quegli atteggiamenti inutili e dannosi, e rimboccarsi le maniche per quello che ci compete. Questo cambio di stile di pensiero e di vita suggerisce anche un’altra cosa. Troppo spesso dimenticata, quando non del tutto assente dalle proprie coordinate.
Parliamo della gratitudine. Della gioia che si prova per quello che si ha, anche se non è tutto quello che si crede di meritare.
Smettere di lamentarsi è un atteggiamento che si deve costruire passo dopo passo. Con la convinzione che è il modo più giusto per sconfiggere ingiustizia e precarietà.
Un invito alla lettura: