Da parte lesa ad imputata, questo l’epilogo per una proprietaria di un appartamento: l’inquilina non paga da 10 mesi e lei ha deciso di suonare con insistenza al citofono dell’appartamento di sua proprietà dalle 4.25 alle 5.30 del mattino, creando scompiglio a tutti i residenti dell’immobile. Una vicenda che ha convolto una 70enne di Bastia Umbra che dopo aver perso la pazienza ha deciso di rivendicare l’affitto, ma alla fine è stata accusata di molestie e disturbo. Una vicenda giudiziaria i cui risvolti sono attuali mentre i fatti risalgono all’estate 2017, quando la proprietaria ha deciso di prendere di petto il problema dopo aver atteso per mesi gli arretrati dell’affitto.
L’inquilina del suo immobile non le versava l’affitto da 10 mesi e lei si è attaccata al citofono per circa un’ora scegliendo un orario non proprio consono per invitarla a pagarle tutti gli arretrati pendenti. Ma alla fine la proprietaria dell’appartamento è finita nei guai. Come raccontato dal suo legale, l’avvocato Vittorio Lombardo, la 70enne è finita sotto accusa per molestie e disturbo per aver con insistenza suonato il citofono per avanzare la sua richiesta di affitto agli inquilini morosi. Un’azione che si è ritorta contro la proprietaria dell’appartamento affittato a Bastia Umbra, la quale è finita a processo per rispondere dell’accusa di “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone e di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza”.
L’inquilina non paga da 10 mesi l’affitto, la proprietaria si attacca al citofono
Gli affittuari che si sono costituiti parte civile affidandosi all’avvocato Annalisa Checchè l’hanno denunciata dopo il suo atto intimidatorio sotto casa. Il suo accanirsi sul citofono dalle 4.25 alle 5.30 durante lo scorso 16 luglio del 2017 ha creato scompiglio all’intero palazzo, e le ha arrecato a sua volta delle conseguenze legali. Sono finite sotto accusa anche le parole che l’imputata ha rivolto agli inquilini morosi, una famiglia composta da marito, moglie ed una bambina piccola: “Devi pagarmi dieci mesi di affitto arretrato, raccogli i tuoi stracci e vattene da casa mia e tornatene a Cuba”.
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Dopo 10 mesi di attesa la proprietaria ha deciso di rivendicare il pagamento dell’affitto, ma gli affittuari in difficoltà economiche si sono più volte sottratti alla sua richiesta e così la donna ha tentato un ultimo sollecito, dopo aver cercato di intercettare e convincere la coppia con visite inaspettate e chiamate. Gli affittuari alla fine hanno denunciato la signora lamentandosi per il suo comportamento che avrebbe spaventato loro figlia, adducendo che la bambina ancora oggi sobbalza ogni volta che qualcuno suona il campanello di casa.