A Campeche, in Messico, un ristorante nega ad una trans di entrare nel bagno delle donne, un caso che torna a focalizzare l’attenzione sui diritti LGBTIQ, perché ancora oggi si registrano casi di omofobia, discriminazioni e gesti d’odio.
Le discriminazioni nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transgender sono ancora uno zoccolo duro della società contemporanea come documenta questo episodio. Un caso reso noto attraverso i social network dove si è raccontata la disavventura di una donna trans cacciata da un ristorante, e che ha denunciato la discriminazione subita. Su Twitter la protagonista ha condiviso la sua esperienza lamentando la situazione vissuta: il ristorante nega ad una trans di entrare nel bagno delle donne.
La transgender con un’amica, anche lei trans, hanno passato una serata all’Odyssey Cantina and Bar nella città di San Francisco, senza sapere che sarebbe stata vittima di una discriminazione a causa della sua identità di genere. I ristoratori non le hanno permesso di usare nel bagno delle donne, perché dal loro punto di vista quello non era il suo posto nonostante i documenti confermassero il suo genere femminile. “Se mi metto una gonna e vado nel bagno di una donna, questo fa di me una donna?” – ha ricevuto come risposta da parte di uno dei dipendenti. La scena è stata ripresa da un video che è stato ripreso dal media Milenio.
“No, no, ha la sua carta d’identità. Non vedi che è una donna o cosa… questa è l’ultima volta che commetti discriminazione. Veniamo dall’alto. Stanno per chiudere questa attività per te. È discriminazione. Combattiamo da 32 anni, contro gente come te, stro**o. Ti faccio chiudere questa attività” – lo sfogo di protesta dell’amica e della donna transgender.
Dopo la discussione, entrambe le donne trans sono state cacciate dal locale, non solo il ristorante nega ad una trans di entrare ma la bandisce anche. I proprietari del ristorante malgrado le critiche ricevute per l’attacco transfobico ed il brutto episodio con la donna trans, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione, né fatto le sue scuse su quanto visto nel controverso video.
A peggiorare la situazione riaccendendo la furia della donna trans, sono intervenute poi alcune persone sui social che si sono schierate dalla parte del ristorante, negando addirittura l’identità di genere della vittima. Il fatto che il ristorante nega ad una trans di entrare è una dimostrazione che non importa quanti progressi legislativi si fanno, c’è ancora un grosso gap nell’educazione al rispetto degli altri.