Arriva per tutti il momento nel quale la vita presenta il conto e fa pagare tutto il male che si è fatto.
Quel momento nel quale chi si è speso o sta spendendo la propria vita nel danneggiare il prossimo, deve pagare il male sparso a piene mani.
Purtroppo sono sempre più coloro che invece investire le proprie energie in un progetto di responsabilità, scelgono la strada della cattiveria.
Ma la cattiveria è un boomerang, torna sempre indietro.
E così …
Può apparire vago come concetto, ma basta fermarsi un attimo e riflettere su quante sono le persone che vivono la loro vita facendo del male. Individui che pensano solo a se stessi, che operano per schiacciare ed infierire su coloro che sono a contatto con loro.
Incuranti se potrà arrivare il momento in cui tutto il male che hanno fatto presenterà loro il conto. Anzi, pensano che questo loro atteggiamento sia qualcosa che generi ancora più lustro e ancora più forza.
Quanti film ci descrivono personaggi che conducono una vita lussuosa, piena di agi e per questo guardati con rispetto e benevolenza?
Quante volte termini come denaro e ricchezza diventano un fine che permette di vivere una vita di soprusi e violenza? Dimenticando, in questa narrazione superficiale, che anche per loro, arriverà il momento di pagarne il conto.
Sono diverse le convinzioni che ci parlano di questa verità. Il male che si fa nella vita resta sempre accanto a colui che lo nutre. E viene il momento in cui il conto si paga. Non importa quanto occorre aspettare. Mentre il bene, anche inconsapevole, ma donato con il cuore, torna sempre a premiare.
Un’antica leggenda narra di una donna che lasciava sempre una piccola pagnotta sul davanzale per un vecchio gobbo.
Un giorno si inquietò, perchè convinta che il vecchio non la ringraziasse a sufficienza. Così, presa dalla rabbia, decise di avvelenarlo.
Improvvisamente si ricordò del figlio lontano, in terre straniere, intento a cercare fortuna per migliorare la propria vita.
Pentita bruciò il pane avvelenato e mentre era intenta a cuocere una nuova pagnotta, il figlio magro e provato bussò alla porta.
Mentre la mamma lo abbracciava le raccontò di un vecchio gobbo che aveva condiviso con lui qualche pagnotta, e così era riuscito a riprendere le forze per tornare a casa.
Non sempre nella vita si è ripagati subito del bene che si è fatto o, per lo meno, sembra che questo non sia così immediato come ci insegna la storia della pagnotta.
Ma coltivare un atteggiamento e comportamenti positivi è indispensabile, proprio per non lasciare al male campo completamente libero.
Non deve essere tanto il timore di pagare il conto l’atteggiamento giusto, quanto la convinzione che ognuno è responsabile di un piccolo pezzo di mondo.
Solo con questa intima convinzione le cose potranno prendere una piega migliore e più umana.