Affrontiamo un tema che pensiamo possa interessare molte persone, donne in particolare, alle prese con un uomo anaffettivo. E lo facciamo ricorrendo all’analisi del professor Paolo Crepet che molto ci illumina sull’argomento.
Un uomo anaffettivo. Una persona cioè, incapace di manifestare i propri sentimenti. E come ci ricorda il noto psicoterapeuta, spaventato dagli stessi e dalle emozioni che prova.
Ecco perchè è importante scavare nella psiche ed evitare di pensare di cambiarlo senza un approccio approfondito sul tema.
Fai bei sogni, la sintesi dell’uomo anaffettivo
Il Professor Crepet prende spunto dal film Fai bei sogni per sintetizzare il comportamento dell’uomo anaffettivo.
La trama, nata dal romanzo autobiografico di Massimo Gramellini, racconta come il protagonista diventa una persona anaffettiva dopo la morte della madre.
Paolo Crepet prova a quindi a descrivere, dal punto di vista psicologico, il trauma e come questo possa produrre una vera e propria ansia da relazione.
Chi è l’uomo anaffettivo?
Vediamo quindi di inquadrare la personalità e i comportamenti dell’uomo anaffettivo, come vive i suoi rapporti, cosa lo spaventa.
Il punto centrale, ricorda Crepet, riguarda l’impossibilità di questo soggetto a gestire le emozioni che prova.
Infatti l’uomo anaffettivo è come spaventato dai suoi sentimenti, al punto che, non appena ne individua i sintomi, tende a ritrarsi e a chiudersi in un suo mondo.
Un moto di difesa che si realizza pienamente non appena tali emozioni scompaiono, e una sorta di freddezza generale prende il sopravvento.
L’anaffettività non è un blocco
Non bisogna commettere l’errore, spiega sempre Crepet, di confondere l’anaffettività con un blocco.
Come quello, ad esempio, della persona che a seguito di un incidente stradale fatica a percorrere sola un tratto di strada in automobile.
In questo caso si può parlare di un blocco e, con tecniche mirate, è possibile giungere ad un suo supermanento e rimozione.
Mentre, nel caso dell’uomo anaffettivo, siamo in presenza di una vera e propria patina che contrasta qualsiasi emozione.
Come si comporta un uomo così
Essendo spaventato dalle sue emozioni e chiudendosi a riccio non appena si presentano, l’uomo anaffettivo è una persona che vive di razionalità.
Infatti, grazie alla componente logica e schematica, ha la sensazione di riuscire a controllare la propria vita e i rapporti con gli altri.
Può capitare, quindi, prosegue il Prof Crepet, che riversi sul lavoro e sugli impegni personali gran parte delle sue energie.
Sebbene, conclude lo psicoterapeuta, questo non significa che una persona incapace di vivere le proprie emozioni sia una persona più brava o dotata di altre.
Cosa fare
Il parere del professor Paolo Crepet è lucidamente tranciante su questo punto. L’uomo anaffettivo lo sarà per sempre, e difficilmente si può pensare di cambiarlo.
Infatti è un uomo che per cause non semplici da far emergere, cresce e modifica le sue percezioni per evitare di convivere con le emozioni e i sentimenti.
Per questo, conclude lo psicoterapeuta, sono inutili i tentativi che molte donne fanno di voler accudire il proprio partner.
Diventare una sorta di seconda madre del proprio compagno è un percorso che difficilmente porta ad una soluzione di questo problema.