Nel corso della vostra vita, avrete sicuramente sentito parlare di esaurimento emotivo.
Soprattutto al giorno d’oggi, dove la vita è sempre meno facile e le relazioni purtroppo diventano sempre più fragili.
Quotidianamente tutti noi, o quasi tutti, lavoriamo tanto, accumuliamo molto stress nelle nostre giornate e ciò non può che arrivare a spogliarci di tutte le nostre energie.
Un lungo periodo di stress può portare anche ad un esaurimento emotivo, sapete?
In questi casi ci si sente infatti emotivamente esausti.
Qualcuno può percepire di non avere alcun potere su ciò che succede nella propria vita, qualcun altro potrebbe sentirsi bloccato in una determinata situazione.
In tutto questo la nostra società non ci aiuta affatto, poichè, ormai improntata al consumismo e alla valorizzazione delle apparenze, ci costringe ad essere ciò che in realtà non siamo.
Oggigiorno, infatti vogliamo essere tutti impeccabili e perfetti, come i grandi vip della televisione.
Ci preoccupiamo così tanto di quello che c’è là fuori, che spesso e volentieri ci dimentichiamo di ascoltare la nostra anima e il nostro cuore.
La ricerca sfrenata della perfezione ci rende incuranti dei sentimenti e di tutto ciò che vale davvero.
La nostra unica preoccupazione?
Essere belli, magri, felici ed avere un grande stipendio.
In un quadro del genere, sembra non esserci posto per la debolezza e il pianto.
Per questo fingiamo di essere sempre forti, mentre in silenzio, invece, mandiamo giù delusioni e soffriamo.
E’ cosi che si ammala la nostra anima.
Ed è molto più facile riposare un corpo dolorante che calmare un’anima esausta, sapete?
In questi casi cosa occorre fare, per correre ai ripari?
Innanzitutto è necessario fermarsi.
Soffermiamoci ad ascoltare il silenzio intorno a noi, perché solo così possiamo capire cosa vogliamo davvero.
Impariamo a prestare attenzione a quei segnali che il nostro corpo ci manda, affinchè il nostro peso emotivo non cresca ulteriormente fino a reprimere la nostra forza, le nostre speranze, la nostra fede.
Prestiamo una maggior attenzione ai fastidi che accusiamo fisicamente, senza trascurare il malessere della nostra anima.
L’esaurimento emotivo è molto più opprimente dell’esaurimento fisico, perché per far rifiorire un ‘anima stanca è innanzitutto necessario ammettere di aver bisogno di aiuto.
E il più delle volte non ci riusciamo, perchè questo significa anche ammettere di essere fragili e deboli.
E molti di noi non intendono passar per quelli che non ce la fanno da soli.
Per non parlare che spesso ci vergogniamo anche di piangere.
Eppure dovremmo imparare a farlo, perché piangere non è sinonimo di ” fallire” o di “arrendersi”.
Semplicemente significa buttar fuori ciò che abbiamo ingoiato.
Ciò che ci fa star male.
Solo mandando via quello che ci turba, possiamo far spazio a cose belle.