Con il passare degli anni molte persone hanno l’abitudine di dimenticare le vecchie amicizie, perdere di vista coloro che si sono conosciuti e frequentati dai tempi della scuola o dell’università.
Tante sono le motivazioni che concorrono a questo: cambiamenti di abitudini dovuti all’evolversi delle proprie vite, cambi di residenza, lavoro, vita sentimentale.
Negli ultimi anni, forse decenni, gli spostamenti ed i mutamenti sono diventati non proprio la normalità, ma uno stile di vita adottato da un numero crescente di persone.
La mobilità e la fluidità sono diventati abiti che si indossano con sempre maggiore frequenza, anche se spesso questa pratica non consente di approfondire la conoscenza e tessere rapporti di lungo periodo.
Una ricerca condotta in Italia pochi anni or sono ha portato alla luce numeri quasi sorprendenti: quasi il 9% della popolazione italiana migra costantemente, con punte di oltre 400 mila persone che in pochi anni hanno lasciato la Campania, prima regione italiana per partenze, dirette verso regioni del Nord Italia o, addirittura, estero.
Dati che fotografano benissimo questa situazione e che inducono alcune riflessioni.
Io stessa, lo confesso, a volte mi sento in colpa per aver allontanato quelle persone che per anni ho considerato amici.
Per non avere avuto la forza di mantenere un contatto, e avere dimenticato relazioni che hanno fatto parte della mia vita.
Parlando con uno dei pochi amici che mi sono ancora vicini, ci si rende conto anche che non provavamo nostalgia di quelle persone e di quei rapporti che per anni abbiamo considerato importanti.
All’inizio non capivamo a fondo la ragione ma poi, riflettendoci, ci siamo resi conto che chi si è allontanato non era in realtà una persona così importante per la nostra vita.
Forse un tempo andare a cena insieme, uscire il fine settimana, raccontarsi la vita e fare programmi sembrava la cosa più importante che avevamo.
Oggi però ci rendiamo conto di quali siano davvero le cose importanti, e siamo diventati tutti più selettivi.
Non serve, in realtà, avere un gran numero di amici per essere felici.
La cosa più importante infatti non è la quantità ma la qualità.
Avere accanto qualcuno che ci sia sempre nel momento del bisogno, che sappia capire le nostre insicurezze, a cui possiamo raccontare i nostri sogni e anche le nostre paure senza sentirci giudicati.
Ed e’ per questo che posso dire che oggi sono consapevole di avere pochi amici, talmente pochi da non riempire due mani, ma di questo sono pienamente soddisfatta.
Questa selezione farà sì che loro saranno al mio fianco per il resto della mia vita e che avranno per me un valore inestimabile.