Relazioni

L’amicizia aiuta a guarire l’anima

Publicato da
Alice Iz

Non è un caso che l’amicizia sia così importante per l’essere umano.

Sono gli amici che ci incoraggiano, che ci parlano di quelle verità che abbiamo difficoltà ad ammettere, che fanno parte della nostra storia.

“Se pensiamo all’evoluzione umana, possiamo affermare che l’amicizia fa parte dell’istinto di sopravvivenza, perché in gruppo l’uomo fa le cose più velocemente e meglio”, spiega lo psicologo Antonio Carlos Amador Pereira.

Lo specialista vede inoltre l’amicizia come una strada a doppio senso. “Se ho un amico, significa che sono qualcuno disposto ad ascoltare e condividere le cose.”

Ma un amico dove sentirsi libero di dire quello che pensa. “C’è bisogno di spazio nella relazione per esporre il proprio punto di vista all’altro”, sottolinea il dottor Pereira.

L’amicizia viaggia leggera, l’unico bagaglio di cui necessità è costituito dalla sincerità e dalla fiducia.

È inevitabile però: alcuni legami durano più di altri.
Ci sono amici che non vediamo per mesi, per anni, ma quando ci si ritrova insieme, è come se il tempo non fosse mai passato.

Altri, al contrario, entrano a far parte della nostra vita per un breve periodo e poi continuano il viaggio senza su noi.

“L’amicizia è una questione di armonia. Ma le persone cambiano e finiscono per perdere quella connessione.

È comune, ad esempio, ritrovare un compagno delle scuole superiori, ricordarlo così come era a quei tempi e restare invece stupiti di trovarlo diverso.

Tuttavia, è chiaro che la vita è cambiata per entrambi e quella relazione che è avvenuta nel passato non è ripetibile nel presente”, spiega lo psicologo.

Crescendo, cambiano la nostra visione della vita, cambiano le nostre aspettative nei confronti degli amici.

“Quando siamo giovani, il gruppo occupa uno spazio molto più grande. Con l’arrivo della maturità e gli obblighi imposti dal lavoro e dal matrimonio, c’è una diminuzione nell’interazione sociale dovuta alla mancanza di tempo. Cambia, quindi, la dinamica dell’amicizia, ma continua ad esistere “, interviene l’antropologa e insegnante Claudia Barcellos.

La vita frenetica e i tanti impegni che ci sommergono, limitano i nostri rapporti di amicizia. Non riusciamo a curarli come vorremmo e come meriterebbero.

Ma i benefici che derivano dal frequentare gli amici, devono spingerci in una direzione organizzativa migliore e che preveda almeno uno o due incontri settimanali.

È importante per il nostro benessere mentale, per i nostri sorrisi ingrigiti dalla routine, per la nostra anima che in abbraccio ritrova la forza di brillare.

Avere degli amici richiede respiro. Non è facile essere sempre disponibili e presenti.
Questo spesso genera delusione, gelosia, sentimenti negativi che possono rovinare irrimediabilmente un rapporto.

È bene far presente i propri limiti, rispettare quelli altrui, non avere troppe pretese e diminuire le aspettative. Tutti, ogni giorno, lottiamo contro il tempo e le difficoltà della vita.

Anche il nostro miglior amico.
Ricordiamolo quando non potrà essere presente, quando non riuscirà a trovare tempestivamente il tempo per ascoltarci. Quando non potrà presenziare ad evento, quando anch’egli si sentirà stanco.

È solo con il rispetto e la comprensione reciproca che si può instaurare un solido rapporto di amicizia. Un rapporto che non prevede egoismi e ripicche, ma condivisione, rispetto, ascolto.

“Ciò che determina la fine di un’amicizia non è l’invidia o la gelosia, ma la mancanza di reciprocità e fiducia”, afferma l’antropologa Claudia Barcellos Rezende.

Pertanto, il dialogo franco rimane il miglior rimedio per i mali delle relazioni.
Finché esiste, le nostre amicizie saranno al sicuro.