Se non riesco a liberarmi del dolore o anche degli sbalzi d’umore dell’altro, allora anch’io ne soffro.
È sufficiente che qualsiasi argomento sull’empatia venga pubblicato, perché dozzine di persone (che si identificano come empatiche) commentino il lato difficile dell’eccessiva sensibilità.
Non è nuovo, inoltre, il fatto che ci siano persone, volontariamente o involontariamente, più reattive a ciò che accade nell’ambiente che li circonda.
Per loro, il dolore dell’altro in sé, fa male, il cattivo umore di qualcuno scuote le foglie e il proprio cattivo umore;
le notizie pesanti della fragilità e della debolezza umana, li consumano.
È possibile gestire questo sovraccarico emotivo proprio delle persone empatiche ?
Ben poco si può fare per gli altri quando si è immersi nella stessa fonte di destabilizzazione emotiva.
Come reagire quando si assorbono i comportamenti dannosi che influenzano l’equilibrio quotidiano?
Di seguito sono riportati 7 suggerimenti per affrontare le persone tossiche e il loro impatto sulle nostre emozioni.
1- Ricorda che l’ascolto non ti obbliga a reagire
Raccontare è uno degli atti che più caratterizza la nostra umanità e, al tempo stesso, rimane uno degli aspetti più complessi della nostra esistenza.
Vivere nella società richiede il vivere con persone di origini diverse, opinioni e valori personali. E in questo groviglio di vite, incontreremo sicuramente persone la cui presenza e convivenza non ci faranno del bene.
Ci sono due modi per affrontare tali situazioni: il primo è la ritirata. Ma allontanarsi, per la maggior parte, non è un atto fattibile, perché dobbiamo essere in vari luoghi, abbiamo bisogno del nostro lavoro o non possiamo (almeno per la maggior parte del tempo) allontanarci dalla famiglia e così via.
La saggezza, a questo proposito, è di ridurre l’interazione al minimo possibile per una convivenza pacifica.
Ad esempio, se non mi piacciono le questioni controverse, perché dovrei entrare in una ruota di conversazione in cui se ne parla?
La neutralità di solito riduce le probabilità di disaccordo e non alimenta conversazioni infruttuose.
Ricorda che se ti senti a tuo agio nella tua certezza, non c’è bisogno di consumare te stesso cercando di dimostrare all’altro che hai ragione.
2- Non sentirti responsabile dei cambiamenti che solo l’altra persona può cercare.
Non puoi cambiare l’altro senza essere disposto a cambiare te stesso. Tuttavia, quando cambi, risvegli una reazione a catena in ogni ambiente intorno a te, e quindi cercando di adattarti al tuo nuovo modello, anche gli altri cambieranno.
Anche così, non vi è alcuna garanzia che questi cambiamenti verranno direttamente per soddisfare le tue aspettative.
3- Stabilisci i limiti per gli altri e per te stesso
A questo proposito è importante ricordare che anche se la compagnia di molti è imposta nella nostra vita, altre persone sono presenti solo perché permettiamo e alimentiamo la loro presenza.
Perché invitiamo persone alle quali non vogliamo stare vicini? Cioè, è necessario stabilire dei limiti per decidere chi vogliamo avere vicino, ma soprattutto, abbiamo bisogno di limiti per noi stessi. Dobbiamo imparare a usare il “no” quando questo “no” è la nostra opzione di risposta in quel momento.
4- Mantenere le relazioni
Le relazioni si costruiscono ed evolvono solo attraverso la convinzione, l’investimento emotivo e il superamento delle difficoltà.
Non perché oggi qualcuno è nella tua vita deve esserci necessariamente anche domani. Dopo un periodo di convivenza dovremmo essere in grado di identificare chi deve restare e chi dovrebbe lasciare la nostra intimità.
5- Non offrire assistenza se non sei disposto a dare. Non andare in posti dove non vuoi essere.
Eseguito le tue mansioni lavorative e osservato i diritti minimi di una vita rispettosa, ricorda che è necessario anche esercitare la tolleranza: dovresti dire NO anche alle persone più amate se, ad un certo punto, non hai la forza di donare.
Gran parte dei problemi che abbiamo incontrato lungo la strada e che succhiano la nostra energia vitale, sono la conseguenza della mancanza di rispetto di sé quando non si riesce a dire, BASTA, ALT, NO.
6- Assumi la piena responsabilità delle tue decisioni
Non dare da mangiare agli avvoltoi o alzare un altari per i torturatori psicologici; quelli che portano via molto di noi senza offrire nulla in cambio al di là della distruttività. Dobbiamo identificare il problema e lottare per il cambiamento.
E, in questi passaggi, i piedi appartengono solo a coloro che scelgono il proprio percorso: anche quando è il momento di accettare l’aiuto, la decisione centrale è personale.
7- Trova il tempo per ricaricarti
Quando torni a casa, fai una doccia, un lungo bagno caldo, fai qualcosa che ami fare.
Trascorri del tempo con chi ami. Cerca luoghi che trasmettano la pace. Risparmia tempo per te stesso. Silenzio.
Decisioni importanti, limiti e cambiamenti devono essere il risultato di scelte serene.
Per concludere, presentiamo il concetto greco di Eggregora:
Eggregora è chiamata la forza spirituale creata dalla somma delle energie collettive (mentale, emozionale) frutto della congregazione di due o più persone.
Il termine può anche essere descritto come un campo di energie extrafisiche create sul piano astrale dall’energia emessa da un gruppo di persone attraverso i loro schemi vibrazionali.
Se la nostra energia e la vibrazione delle persone nel nostro ambiente sono positive, sicuramente le persone che portano la negatività non avranno la forza di scuoterci.
Se, tuttavia, entriamo nella stessa melodia di posizioni negative (pettegolezzi, aggressioni), rafforzeremo un set vibrazionale negativo.
Cerchiamo quindi di essere responsabili per ciò che emaniamo e per ciò che vogliamo vicino a noi.