I nostri cari che volano via da questo mondo non ci lasciano per sempre, ma restano a noi vicini. Nell’amore.
Il concetto di perdita è uno degli argomenti che più spaventa il genere umano.
Perdita è la mancanza di qualcosa, è sensazione di danno, di separazione.
Spesso viviamo questo termine associandolo alla morte, “… dimenticando- come scriveva Emanuele Severino – che la morte è l’assentarsi dell’eternità.”
Una bellissima storia al riguardo, racconta che un giorno l’Eternità invitò il Passato, il Presente e il Futuro.
Il primo, come previsto, arrivò in ritardo, il secondo in perfetto orario e il terzo addirittura in anticipo.
L’Eternità invece, non comparve, sembrava volesse nascondersi.
“Ma, si sa – conclude l’autore – lei ha tutto il tempo che vuole”.
“La morte del corpo umano è identica a ciò che accade quando una farfalla emerge dal suo bozzolo.”
-Elisabeth Kübler-Ross
È una trasformazione…
Accadono, soprattutto a coloro che provano a non fermarsi alla materialità delle cose e della vita, cose apparentemente inspiegabili, eventi che vengono definiti paranormali.
Se lasciamo da parte le paure, i pregiudizi e proviamo ad elevare i nostri sensi, è possibile intuire, percepire qualcosa di molto concreto quanto invisibile:
consigli, incoraggiamenti, suggerimenti da parte di chi non è più accanto a noi fisicamente, ma rimane a noi legato, indissolubilmente.
Lo spirito di coloro che abbiamo amato e continuiamo ad amare, rimane sempre lì, dove c’è l’amore.
Si annullano i concetti di distanza, i confini, le barriere, tutto quello che nel mondo fisico si frappone e divide.
“I nostri cari non ci lasciano, continuano ad amarci, ad apprezzarci, a seguirci…”
-Elisabeth Kübler-Ross
Affermarlo non significa affrontare un discorso sulle religioni, le fedi o i dogmi.
Significa semplicemente e in maniera molto più naturale, riconoscere che l’emozione che coglie in particolari momenti, il profumo che si avverte improvvisamente, il sorriso o la lacrima, sono tutte manifestazioni di qualcosa che è eterno.
“L’esperienza della morte è quasi identica all’esperienza della nascita.
È la nascita di una diversa forma di esistenza che può essere testata molto semplicemente.
Per migliaia di anni ti hanno fatto credere nelle cose aldilà. Ma per me, non si tratta di credere, ma di conoscere.”
-Elisabeth Kübler-Ross
Ed è proprio questo un altro punto importante sul quale riflettere.
Sarebbe ingiusto pensare che, una volta lasciata questa Terra, tutto quello che una persona ha vissuto, costruito, in termini di fiducia, sentimenti, sparisca come un pacco postale che si perde negli anfratti di qualche ripostiglio.
Ogni azione e gesto concreto ha un proprio innegabile valore, ma se accantoniamo un attimo questo aspetto solo materiale e ci soffermiamo sulla potenza del pensiero e delle emozioni, riusciamo a comprendere come questi nostri sensi siano eterni ed immortali.
Proprio come quelli di coloro che rimangono accanto a noi.
In un’altra forma. Con lo stesso amore.