“Soli in due”: la solitudine che nessuno spiega, ma tutti conoscono

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By Alice Iz

Sorrisi? Rari. E brevi, forzati quasi. Scherzi? Praticamente mai. Impazienza piuttosto. Nervosismo. E Silenzio. Se fosse un’opera, potrebbe chiamarsi Soli in due e invece è la storia di moltissime coppie. Troppo coppie. La storia della solitudine.

La storia di persone che pur vivendo sotto lo stesso tetto e pur condividendo lo stesso letto, sono persone fondamentalmente sole.

La solitudine di una coppia ha sguardi vuoti, pensieri singoli e un’enorme sensazione di “qualunque cosa ma non…”. Dove quel qualunque cosa significa sopportazione, cecità.

Si, si diventa sordi e muti pur di non ammettere il fallimento. Di sentirsi ancora più soli.

Solitudine in coppia

Le coppie sposate con la solitudine

Le incontriamo ai ristoranti le coppie  che hanno “sposato” la solitudine. Sono quelle che mentre sono a tavola, prestano tutta la loro attenzione agli schermi dei propri cellulari.

Quelle che vedi camminare in silenzio, perse dietro chissà quali pensieri. Quelle che si baciano fugacemente. Con labbra fredde e il cuore altrove.

Forse la solitudine è un po’ meno evidente in camera da letto. Non occorre necessariamente il dialogo nell’intimità. Ma non basta. Non basta una qualche attrazione fisica attrazione fisica a fare da collante. A far sentire meno soli.

Eppure queste coppie restano insieme. Non chiudono la relazione anche se non si tratta di vero amore.Forse per comodità? O forse perché si accontentano di ciò che hanno, pur di evitare il nulla totale?

Sono in tanti quelli che si accontentano di quel “qualunque cosa” pur di evitare la solitudine. E non si rendono conto di quanto soli sono nonostante siano in coppia.

Può sembrare una contraddizione, ma non lo è. Piuttosto che essere “soli da soli”, si preferisce essere “soli in due”.

Relazioni

Ed ecco che si aggira nel mondo, una moltitudine di anime vuote, di cuori spezzati, di menti in conflitto.

Tutte con lo stesso senso di smarrimento. Sole, anche se si tengono per mano. Nella solitudine dei propri sogni non condivisi. Senza empatia.

Ascoltano musica, ma sembrano non comprendere quelle emozioni. Chiamano pazzi, gli innamorati che vedono il cielo di un altro colore. Ma in cuor loro lo sanno: il blu è il colore del cielo di chi ha la solitudine nel cuore.

Magari qualcuna di quelle anime prima o poi il coraggio di chiudere una relazione in realtà mai iniziata, lo trova. Il coraggio di ammettere il proprio errore.

Di guardare un rapporto iniziare e finire senza imparare nulla. Perché non c’era nulla. Perché era solo solitudine.

Si era soltanto da soli nello stesso posto. Perché si era soli in due.