“Non dormite in compagnia della rabbia”, Yunzhe Liu, professione neuroscienziato, non ha dubbi in proposito. Quindi non andare a dormire arrabbiato! Perché la vita è troppo breve e non sappiamo cosa accadrà domani.
Litigi e discussioni sono inevitabili. I motivi che ci conducono ad essi, sono i più disparati. Futili a volte, più importanti altre. Capitano ad ognuno di noi e di frequente.
Ma ogni litigio, ogni discussione, dovrebbe concludersi con un chiarimento. Con la rappacificazione. Congedarsi senza astio nel cuore e soprattutto, quando si tratta di coppie, mai andare a dormire in compagnia della rabbia.
Quando siamo arrabbiati, molto spesso, diciamo cose che in realtà non pensiamo. La rabbia ci spinge a ferire il nostro “nostro avversario” e le parole sono armi formidabili in questo senso.
La rabbia può nutrirsi di te per un’ora, ma non giacere per una notte; la continuazione della rabbia è odio, la continuazione dell’odio diventa cattiveria.
(Francis Quarles)
Il loro peso può essere realmente enorme, possono offendere, umiliare, lasciare un segno che non avremmo nemmeno voluto lasciare.
E se la vita ci portasse improvvisamente via quelle persone? Quale dolore e quanto rimpianto si aggiungerebbero alla sofferenza di una perdita.
Ecco perché non dovresti mai andare a dormire arrabbiato. Ma aspettare che la rabbia sbollisca, ritrovare la calma e la ragione. Scusarsi se è necessario, per quelle parole pronunciate tuo malgrado.
“Lasciate pure che volino i piatti ma non andate a dormire senza aver fatto pace”.
(Anonimo)
Pensiamo sempre di avere tutto il tempo del mondo per sistemare le cose. Discussioni e litigi compresi. Ma purtroppo non è così.
Evitiamo quindi di protrarre al lungo rabbia e freddezza nei confronti delle persone che amiamo. Mettiamo da parte l’orgoglio e facciamo un passo verso la riconciliazione sempre.
Che accada di giorno o prima di andare a letto. No, non andare mai a dormire arrabbiato con le persone che ritieni importanti. Quelle che ami e che ti amano.
“Non tramonti il sole sopra la vostra ira”, recita la Bibbia. Non dimentichiamolo.
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