Tutto. Mia madre mi ha insegnato tutto.
A camminare. Quando piccola e timorosa muovevo i primi passi, la sua mano ferma e rassicurante teneva la mia. Mi ha insegnato a correre poco dopo, quando l’ebbrezza della libertà sfiorava i miei boccoli nel vento.
Ad imparare. Quando sedeva accanto a me dopo la scuola per aiutarmi con i compiti. Quando alle prese con un esercizio di aritmetica troppo difficile, mia madre mi spronava a provare e riprovare.
A cucinare. Quando la domenica correvo accanto a lei che tra uova e farina preparava il nostro pranzo. Mi faceva posto sul tavolo e io imitavo i suoi gesti sperando di diventare brava quanto lei. Dio se era bella mia madre con il grembiule infarinato e un po’ spettinata!
A comprendere gli altri. Quando tornavo a casa con il broncio dopo un litigio con un’amica, quando tornavo in lacrime per una delusione o una prepotenza subita. Mi spiegava mia madre. Mi aiutava a comprendere la differenza tra il bene e il male, tra l’ammirare e l’invidiare. Il rispetto per la diversità.
A non mollare. Dopo una rovinosa caduta in bicicletta, una torta bruciata nel forno, un fallimento, un sogno finito. “Vai avanti “, diceva mia madre e avanti lei veniva insieme a me.
A ricominciare. Dopo un cambiamento necessario, un progetto naufragato, un amore che se ne andava mentre io lo avevo creduto per sempre.
Tutto. Mia madre mi ha insegnato tutto. Tutto ciò che so, tutto ciò che sono e tutto ciò che vorrò essere. Ma ha dimenticato di insegnarmi una cosa importante. Forse la più importante.
Mia madre mi ha insegnato tutto, ma non a vivere senza di lei
E così, da quando è volata via, non ho smesso di sentirmi come quella bambina smarrita che muove i primi passi incerti. Ma senza il sostegno della mano di mia madre, quei passi sembrano sempre vacillanti.
Non mi ha insegnato come si sopporta la mancanza della sua voce dall’altra parte del telefono, la sua assenza nelle mie giornate, quella sedia vuota a tavola nelle giornate di festa.
Non mi ha insegnato mia madre a fare a meno del suo profumo, di quel suo grembiule infarinato la domenica. Dei suoi rimproveri che fingevo di non ascoltare, ma che poi ho saputo valorizzare crescendo.
Dei suoi complimenti che mi rendevano fiera, del solito pigiama che mi regalava ad ogni mio compleanno, dei suoi fiori sul terrazzo che coltivava con pazienza e amore.
E del suo abbraccio. Unico. Caldo. Prezioso. Insostituibile. Mia madre mi ha insegnato tutto, ma non a vivere senza di lei. Senza quel cerchio di puro amore.
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