Ognuno di noi vive momenti difficili, situazioni che finiscono per portare conseguenze a volte molto pesanti. Proprio questo ci rende impauriti e indifesi di fronte al manifestarsi di problemi, difficoltà e, soprattutto, in balia di stati d’animo negativi e pessimisti. In questi momenti, non lamentarti. Chiudi gli occhi e prega
“La vita è un ponte molto stretto, ma tu non avere paura”
Così era solito parlare Nachman di Breslav, rabbino errante che faceva della preghiera e della gioia il miglior antidoto per superare momenti difficili.
Detto così può sembrare quasi superficiale, soprattutto se questa esortazione viene rivolta ad una persona che vive grandi difficoltà.
Però è proprio nei momenti difficili che non disperare può significare trovare le chiavi per aprire il proprio cuore alla speranza. È quello che insegna la preghiera, il dialogo con quell’Entità che possiamo chiamare in vari modi, ma che aiuta chi crede veramente nel suo potere.
Le più antiche tradizioni ci insegnano e ci tramandano il potere immenso che le emozioni e le intenzioni producono durante la preghiera. Ecco perchè, di fronte ai momenti più difficili non bisogna mai disperare ma rivolgere una preghiera ed una richiesta di aiuto.
Anche questa, alle volte, può apparire una frase dettata così per sentito dire. Può suonare a prima vista quasi irrispettosa del dolore e della sofferenza altrui, se non fosse per una profonda verità che contiene.
Nei momenti difficili ognuno di noi è chiamato a trovare risorse altrimenti rintracciabili. A dare non solo il meglio di se, ma anche ad uscire dai binari della consuetudine.
Non bisogna fraintendere, non stiamo tessendo l’elogio della sofferenza e della difficoltà. Ma stiamo dicendo semplicemente che proprio nei momenti difficili, in quelle situazioni che temiamo e che spaventano, troviamo risposte e sentieri nuovi.
Troviamo tracce che consentono non solo il superamento delle difficoltà, ma anche nuovi orizzonti e nuovi stimoli per la nostra vita.
Siamo soliti descrivere i momenti difficili come una sorta di buio perenne, come un tunnel del quale non si riesce a scorgere la fine.
Dimenticando come la luce capace di dare un barlume di speranza ognuno di noi la possiede, se solo è in grado di cogliere il potere che la preghiera porta con sè.
Pregare infatti non significa ripetere a memoria una filastrocca.
Significa cercare dentro di sè quel potere in grado di trascendere la difficoltà, e portare quella forza e quella certezza necessarie per affrontarlo.
Pregare significa rimuovere quella tristezza e quel buio che la vita ci presenta. Significa avere la convinzione che, alla fine, tutto può risolversi.
William Inge, scrittore e drammaturgo statunitense, scrisse: “La preghiera dà un uomo la possibilità di conoscere un signore che si incontra quasi mai. Non il Creatore, ma se stesso.”
Non disperare. Prega.