A ben pensarci non dovrebbe essere necessario avere delle regole per crescere bambini felici.
Perché i bambini nella loro infanzia, quando hanno un tetto ed un sorriso, insieme ovviamente ad una tavola imbandita, non hanno grandi pretese.
Purtroppo la cronaca ci porta spesso notizie che contraddicono queste semplici verità, rendendo impossibile ad un bambino essere felice.
Inoltre, sempre più, anche i nostri stili di vita sembrano compromettere la felicità dei piccoli, costringendoli ad essere spugne che assorbono ansie, paure, litigi.
Uno studio condotto da un team di esperti appartenenti a diversi Paesi, in occasione della Giornata Universale del Bambino, ha stilato un vademecum.
Consigli e riflessioni da tenere sempre presenti quando incrociamo lo sguardo di un bambino, e per vedere dipinto sul suo volto il sorriso della felicità.
L‘infanzia è il periodo del sogno, della scoperta, della creatività, quella nella quale qualsiasi cosa può essere motivo di divertimento.
Ecco perchè il bambino deve giocare, magari con qualche arnese tecnologico in meno e provando ad arrangiarsi! Non gli mancheranno mai inventiva e capacità di essere felice!
È risaputo che la mente e la psiche dei piccoli sono delle autentiche spugne. E, contemporaneamente, non possiedono gli strumenti per dominare ansie e paure.
Quindi per non turbare, a volte in modo anche grave, la loro naturale tranquillità, è sempre bene lasciarli fuori da situazioni pensanti, discussioni, litigi.
Sempre di più, genitori, zii, tate e persone che convivono con i bambini tendono a raggiungere i loro obiettivi facendo paragoni con altri coetanei.
Quando si inneggia all’amichetto che pare più ubbidiente e ordinato, nella speranza di stimolare il bambino, si commette un grande sbaglio.
Infatti, oltre a stimolare una competizione spesso nociva, si rischia di creare ansia e togliere serenità e felicità al piccolo di casa.
I bambini sentono le emozioni, sia quelle positive che quelle negative, in maniera molto evidente.
Ecco perchè riescono a passare dal pianto al sorriso in un batter d’occhio, evidenziando la loro naturale tendenza ad essere felici.
Quando però l’emozione negativa perdura è fondamentale gestirla con pazienza insieme ad un adulto, per aiutarlo a trovare dentro di sè gli anticorpi necessari.
È positivo insegnare ai bambini i loro compiti, ed anche mettere i famosi paletti entro i quali dovrebbero stare.
Ma se non fossero bambini non avrebbero bisogno di incoraggiamento e gratificazione, la vera spinta che li motiva e li sprona.
Ecco perchè un complimento ed una parola di apprezzamento sono pillole di gratificazione capaci di rendere felice un piccolo di casa.
I bambini hanno bisogno di radici e di punti di riconoscimento per crescere sereni.
Costituiscono una bussola preziosa che porteranno con loro nel momento della crescita e della maturità.
Senza di esse saranno persone incapaci di riconoscenza e di ricordo.
La crescita di un bambino è costellata di prove, esperimenti, sbagli e cadute.
L’attenzione eccessiva che un genitore o un tutore pongono in questi momenti rischia di provocare inibizione e paura, di alimentare insicurezza.
Un bambino, per essere felice, deve imparare a sbagliare.
Insieme agli sbagli e alle sue prove un bambino che ricerca la sua dimensione e felicità è giusto che apprenda le conseguenze dei suoi errori.
Ecco perchè lasciarlo libero di scegliere, sapendo che la sua decisione può portargli un successo o una delusione è la strada maestra per imparare e crescere.
Il processo di apprendimento è come una scalata in montagna. Insegna, plasma, ammonisce.
Un bambino che ricerca il senso della vita e vuole essere felice, è un bambino capace di ricordare e memorizzare i suoi passi e le sue scelte.
I bambini sono spugne, lo abbiamo ricordato. Ed imparano a livello psicologico ed emotivo ad essere disposti al sorriso, al coraggio, alla vita!
A vivere e cadere, ma sempre con l’entusiasmo ed il sorriso.
Un invito alla lettura: