Riflessioni

Mi manca avere una madre, mi manca essere una figlia

Publicato da
Martina Solazzo

Mi manca avere una madre e mi manca essere una figlia. Un testo scritto da Priscilla Citera sull’importanza della presenza materna durante la crescita di una figlia.

Chi non ha più la mamma, sa benissimo quanto possa essere devastante la sua mancanza e magari può ritrovarsi nelle parole di questa giovane che ha subito la sua perdita durante l’adolescenza.

Mi manca avere una madre, mi manca essere una figlia

“Nell’anno 2000, ho celebrato la festa della mamma per l’ultima volta, e da allora, maggio è il mese peggiore per me. Il suo compleanno è stato il 5, poi è arrivata la seconda domenica del mese (quando dico a tutti i miei amici che sì, c’è qualcosa di peggio che non avere un fidanzato a San Valentino), e il 26 maggio è morta.

Ho ancora mio padre, grazie a Dio, ma è molto diverso. Non sostituisce, non occupa spazio, non diminuisce il dolore.

L’aspetto è diverso, la cura, il modo di mostrare preoccupazione o orgoglio, i consigli e anche i sermoni sono diversi.

Nel mese di maggio fa più male, molto di più, ma mi manca in situazioni così diverse, che è quasi una presenza. Mi manca quando mi stanco di essere una donna adulta e forte.

Mi manca il suo sorriso e abbraccio quando sono felice e le cose vanno bene. Sorrideva così tanto ed era così contenta che, anche se aveva combattuto per 10 anni contro il cancro, posso solo ricordare che sorrideva.

E quanto era bello un suo sorriso!

In questi anni, mi è dispiaciuto non averla vicino nei momenti più felici e tristi della mia vita. Alla mia laurea avevo una collana d’oro con il suo nome sopra e mia nonna piangeva di fronte a me.

Quando mi sono sposata, ho usato la parte superiore del mio vestito di 15 anni, che lei aveva realizzato, in modo che potesse essere presente anche lì.

Ma è nelle piccole cose che ricordo lei e l’omaggio, come in questo testo.

E mi sento felice, grata e onorata che così tante persone trovino così tante somiglianze fra noi. Dal modo di camminare all’umorismo, oppure dal condimento del mio cibo al modo in cui scuoto i miei capelli.

Dal 2000 non festeggio la festa della mamma, e dato che non voglio avere figli, quella data non avrà mai più alcun significato per me.

Ogni volta che un mio amico perde sua madre, vorrei dirgli che questo dolore passerà o diminuirà nel tempo,  ma sfortunatamente non posso.

Gli anni diminuiscono, ma non guariscono quel dolore. Ci sono giorni in cui mi fermo a pensare alla quantità di cose che ho vissuto e lei non ha visto e sembra che siano passati più di 19 anni da quando se n’è andata. Negli altri giorni, fa così male che sembra che se ne sia andata ieri.

Ma c’è una cosa che dico sempre ai miei amici, ed è quello che ho bisogno di dirti adesso: divertiti molto con tua madre. Dalle coraggio, affetto e amore. Ti mancherà avere una madre, ti mancherà essere una figlia. ”

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