Una frase antica, ma sempre attuale recita così: “Chi va con lo zoppo impara a zoppicare”. È lo stesso principio che accade per l’energia negativa.
Indugiare e continuare a frequentare persone che costantemente pensano, parlano e agiscono sotto l’influsso della negatività, non può che alimentare la stessa intorno a noi.
Accade a molte persone di trovarsi, dopo un periodo più o meno lungo di frequentazione con soggetti che vedono tutto nero, ad avere l’identica visione delle cose.
Così come si rimane piacevolmente sorpresi quando una persona evita di mostrare il proprio stato d’animo affinché esso non contagi il prossimo.
Una forma di rispetto che porta a risolvere i problemi senza generare energia negativa in famiglia o nell’ambito delle amicizie e relazioni.
Ma non è così che accade il più delle volte e ci si ritrova circondati da una pesante cappa di negatività che non permette al bene di filtrare. Di raggiungerci.
La nostra, cui si somma quella degli altri. La sensazione che si percepisce è di soffocamento. Ci si sente stanchi, scoraggiati, in trappola quasi. Animali braccati dalla sfortuna e dalle difficoltà. Senza via d’uscita.
C’è una soluzione? Si ed è quella che andremo a vedere insieme.
Tutti attraversiamo momenti no, periodi difficili, crisi professionali o di relazione.
Rimanere prigionieri degli stati d’animo che vengono a generarsi equivale a dare la vittoria all’energia negativa. Volere, sempre, che ciò non accada è fondamentale.
Quando la tempesta sembra non placarsi, non bisogna rimuginare sulla sfortuna e formulare pensieri tetri. Scrivere o leggere frasi positive e propositive può essere di grande aiuto.
Mettere nero su bianco quello che ci angoscia, ma poi ricordare a noi stessi che arriverà l’arcobaleno.
Questo training autogeno crea degli anticorpi contro l’insorgere di maggiore energia negativa ed aiuta a superare meglio il momento. Ad allontanare il buio.
Viviamo circondati da persone che trascorrono il proprio tempo a lamentarsi e poco o niente fanno per cambiare le cose.
Questo è il modo migliore per coltivare pessimismo, negatività e rassegnazione. Allontanare, allontanarsi, diviene quindi una scelta necessaria. Inoltre bisogna rendersi conto che non cambieranno mai.
Non è l’invito ad essere egoisti, ma quando le persone che abbiamo accanto non desiderano uscire dal loro buio, reagire ed “essere salvate”, occorre scegliere.
Cosa? Se rimanere imbrigliati dentro una ragnatela soffocante, fatta solo di energia negativa, o decidere che la vita offre anche riscatto e seconde possibilità.
Gli eventi drammatici della vita ci segnano più o meno profondamente, ma è utile riflettere, razionalizzare quanto accaduto e poi andare oltre.
È importante far sì che il ricordo, il condizionamento, non diventino la regola o un abito mentale e psicologico.
La vita ci pone spesso dinanzi a scelte non facili, anche rischiose. Ed è normale che questo crei apprensione, timori e paure.
Sapere di poter ricorrere ad un “piano B” se le cose dovessero prendere una brutta piega, evita di cadere preda dell’ansia e dell’energia negativa.
E questo pensiero si rinforza proprio durante una difficoltà, un periodo difficile.
L’energia negativa è subdola, si infila tra le pieghe della nostra forza d’animo, ma non può attecchire per sempre.
Ricordarlo a noi stessi e agli altri, è un dovere!
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