Ci sono casi nei quali la biografia personale, oltre a fornire una mappa della persona stessa, aiuta anche a capire quali pensieri, emozioni, stati d’animo possano aver contribuito alla stesura di una poesia, alla genesi di un libro.
Con Erri De Luca tutto questo è, forse, più semplice.
La vita di questo scrittore è stata sempre una ricerca di “Valore“. E un impegno diretto vissuto in prima persona a scandagliare il significato di qualcosa che desse al suo percorso un senso, ma anche una direzione.
Le sue mani si sono “sporcate” con i lavori più umili portandolo, sin dagli anni della giovinezza, a fare l’operaio, il muratore, il volontario in Africa ed in Tanzania.
Concepiva la ribellione ai governanti come un gesto che fosse legato non ad una elaborazione intellettuale seduti dietro una caffè di qualche metropoli, ma viaggiando con un camion sulle strade dissestate dalle bombe durante la guerra nella ex Jugoslavia cercando, anche in quei frangenti, il valore di un gesto e la vicinanza con l’essere umano.
Quella che lo ha accompagnato nello studio della Bibbia, dell’antico ebraico, la scrittura che ci tramanda la Genesi della specie umana come atto di umiltà e di impegno verso se stessi ed i propri simili.
Il padre, alpino, gli trasmise la passione per la montagna, anch’essa metafora di ascesa, percorso duro, fatica, impegno.
Tutte componenti che incontrano il “Valore” attraverso gesti e scelte che fanno mettere in gioco se stessi e la propria aspirazione alla conquista ed al raggiungimento dell’obiettivo.
“Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l’immenso” – recita una frase del suo libro.
E disse ancora: “Forse sta solo qui quel valore che tante persone credono invece di trovare nel denaro e nella ricchezza.”
Per voi i suoi versi magnifici:
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura un pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
– Erri De Luca
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