Con Il nostro impegno, con la buona volontà, tutti insieme, possiamo fare in modo che torni di moda la gentilezza, il rispetto, il buon senso. La dignità. E sarà bellissimo…
Oggi l’indifferenza regna sovrana, si ha paura della propria ombra, ci si volta dall’altra parte.
Si vive rinchiusi in una sorta di bunker personale ed emotivo che è frutto sia di una cultura fortemente individualista ed egoista, sia dell’ incapacità ad esporsi, a ” farsi i fatti altrui” in senso buono.
Un gigante del pensiero filosofico recentemente scomparso, Zygmunt Bauman, scriveva:
“Nella nostra epoca il mondo intorno a noi è tagliuzzato in frammenti scarsamente coordinati, mentre le nostre vite individuali sono frammentate in una successione di episodi mal collegati fra loro.”
Quello che era considerato importante, il principio di responsabilità, che comprendeva anche atteggiamenti e modi di fare, si è dissolto in quella modernità liquida, come definiva Bauman la società odierna, diventando una sorta di principio del piacere, un atteggiamento che tiene in considerazione solo il proprio tornaconto raggiunto, spesso, a scapito di qualcun altro.
In questa giungla non c’è posto per la sensibilità, la gentilezza, l’educazione.
Ogni giornata e i momenti della stessa, sono vissuti come battaglie, traguardi da raggiungere, dove il tempo non è più qualcosa di piacevole, ma un nemico contro cui si combatte.
Siamo diventati tutti esponenti e rappresentanti di un malessere diffuso, quando non di un vero e proprio odio, che finisce per diventare l’abito necessario da indossare nei confronti degli altri.
Se l’incertezza è divenuta una compagna di vita per nulla piacevole, non è rinchiudendosi nel proprio bunker che si risolvono i problemi, sempre più spinosi, dell’epoca contemporanea.
Per fortuna qualcuno, accortosi, di questa deriva, ha pensato bene di porre l’attenzione sul problema delle relazioni personali, e così è nata la “Giornata mondiale della Gentilezza”, celebrata il 13 novembre scorso.
Un appuntamento che speriamo si consolidi proprio per porre l’attenzione su un tema così importante.
È stato inoltre redatto un promemoria su pratiche che devono essere divulgate ed incoraggiate, a cominciare dal ripensare momenti di condivisione, gratuiti, un dono del proprio tempo e delle proprie energie, all’ascoltare chi necessita di un sostegno e di un incoraggiamento.
Pratiche ed atteggiamenti che formano non solo le basi di una società civile, ma soprattutto di persone degne di questo nome.
Uomini e donne che indossano la gentilezza come un vestito, il rispetto come un profumo, il buon senso come un soprabito.
E la dignità, come la propria pelle.