E, con il tempo, impari a sparire da dove non sei apprezzato.

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By Deborah Doca

Con il tempo, impariamo a sparire da dove non siamo apprezzati. Alcune volte non ci rendiamo conto, o non vogliamo renderci conto, del fatto che la nostra presenza, in un luogo, non è valorizzata.

Anzi, al contrario, risulta scomoda. Ma preferiamo frequentare quel posto e alcune persone, continuando a dare il meglio di noi, e ignoriamo i segnali che ci invitano a non ritornare.

Fortunatamente, il tempo è un maestro nel portare le verità alla luce e nell’aprire gli occhi di chi si ostina a negare l’evidenza.

Può darsi che, facendo i conti con la realtà, qualcosa si rovini, ma di certo questo è un danno più facile da riparare rispetto a quello di restare in un luogo dove non si è apprezzati.

Nessuno è obbligato ad amare l’altro, a dargli spazio nella propria vita e ad accoglierlo a braccia aperte, ma, non c’è dubbio che, il nostro dovere sia di ritirarci con dignità e non esporci a situazioni che ci sminuiscono, quando percepiamo di non essere apprezzati a livello fisico o psicologico.

A volte ci leghiamo a cose o persone che non sono per noi, che non ci fanno del bene.

È, per il desiderio di far parte di un qualcosa, di condividere il nostro sapere, mettiamo a tacere quegli indizi e quegli avvenimenti che ci dicono di andare via, invece di inserirci laddove la nostra presenza rappresenti un motivo di gioia per chi ci frequenta, dove si possano intrattenere relazioni reciproche, dove la nostra assenza susciti dispiacere e non sollievo.

Dobbiamo imparare ad amare noi stessi, a canalizzare le nostre energie positive; dobbiamo convincerci che meritiamo il meglio per la nostra vita e capire che se siamo disposti a dare qualcosa di noi e ad apprezzare gli altri, dobbiamo pretendere la stessa cosa da loro.

La vita è troppo breve per seminare fiori nei giardini di chi non li cura; dobbiamo renderci conto che, ad un certo punto, dobbiamo smettere di investire le nostre energie in qualcuno che vede nella nostra assenza il regalo più bello che possiamo fargli.

Dobbiamo essere cauti verso quelli che ci manifestano affetto e interesse solo quando gli conviene e, ottenuto ciò che vogliono, tornano a disprezzarci, come è nel loro carattere.

Nessuno di noi merita di essere utilizzato, scartato o svalutato. Ma la responsabilità di evitare questi comportamenti non è di chi li mette in atto. È colpa nostra se glielo permettiamo.

Solo noi possiamo decidere ciò che vogliamo faccia parte della nostra vita; solo noi possiamo decidere dove stare, solo noi possiamo permettere che qualcun altro ci faccia del male.

E, quindi, solo noi siamo in grado di prendere tutte le misure necessarie per garantirci che il luogo dove ci troviamo corrisponda a ciò che ci meritiamo e al nostro benessere.