Si stancano le mamme, certo che si stancano. Fisicamente, emotivamente, nelle pieghe dell’anima, nel battito accelerato del cuore.
Si stancano oggi così come si stancavano ”ieri.” Ma le mamme del passato avevano forse il vantaggio di non dover apparire perfette a tutti i costi.
Erano mamme. Semplicemente.
La mamma moderna è una mamma che lavora, che corre tutto il giorno tra impegni e preoccupazioni.
I figli da accompagnare a scuola, i compiti al pomeriggio, il cappotto da ritirare in lavanderia, la bambina da portare a danza, il maschietto a basket, la spesa da fare, la casa da sistemare, la cena da preparare , il bucato che attende di essere steso e poi stirato…
Una mamma. E non è semplice.
Non è semplice per quell’idea di perfezione che aggredisce ogni nostra azione.
Per i sensi di colpa causati dalle ore di lavoro fuori casa e che ci portano ad essere più permissive, troppo permissivo, piene di attenzioni, troppe attenzioni, quando siamo presenti.
Eppure uno dei più grandi doni che possiamo fare ai nostri figli è aiutarli a costruire la propria indipendenza.
Insegnare loro a non pretendere, a saper aspettare, a collaborare per non arrivare a sera stanche. Troppo stanche.
Uno dei più grandi doni che può fare una mamma a se stessa e di riflesso anche ai propri figli, è fermarsi davanti alla stanchezza.
Prendersi un momento di pausa, una tregua dai doveri. Un attimo per tirare il fiato. Per ricaricare il fiato. Per ricaricare se stessa.
Impariamo a dire no ai nostri figli, insegniamo loro a fare da soli in alcune situazioni. Sotto il nostro occhio vigile inizialmente, ma educhiamoli all’indipendenza.
Facciamo comprendere loro che anche una mamma ha bisogno di un momento di riposo, che non può essere sempre lì pronta ad esaudire ogni loro richiesta.
Impariamo a non sentirci in colpa se il lavoro ci rende assenti più di quello che vorremmo.
Lavorare è necessario per poter dare ai nostri figli una vita dignitosa, per essere noi stesse indipendenti e capaci.
E impariamo che quando la quotidianità inizia ad essere un peso troppo grande da sopportare, il grido di stanchezza silenzioso non ci aiuterà ad alleggerire il carico.
È il momento di fermarsi. Di fermarsi e di riflettere.
Di iniziare a delegare tutte quelle piccole cose che possono essere delegate. Di chiedere collaborazione, di rivedere la nostra scala di priorità e di inserire in essa un posto che sia nostro.
Perché una mamma stanca non è una mamma serena. Non è più una mamma gioiosa.
Perché una mamma stanca può e deve riposare. Dar voce alla sua stanchezza. Curarla. Cambiare tutto ciò che può essere cambiato.
Tornare ad essere una mamma. Semplicemente.