L’ansia non è una scelta – Smettila di dirmi di calmarmi

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By Deborah Doca

L’ansia no, non è una scelta e dovresti smetterla di dirmi di calmarmi. Non mi calmo. Non scelgo io di farlo o non farlo.

Non è come svegliarsi un giorno e decidere di “sorridere, prendere un caffè e affrontare la routine”.

Mi dispiace deluderti, ma l’ansia non è qualcosa che posso semplicemente “spegnere”.

L’ansia non è qualcosa che posso scegliere di avere il lunedì o non avere la domenica.

L’ansia non è una decisione. Non è una qualcosa di volontario che vogliamo avere nella nostra vita, giorno dopo giorno.

Non è una scelta!

Alcuni giorni siamo forse meno ansiosi…

Ci illudiamo anche. Di essere liberi. E che forse, solo forse, scomparirà.

Ma all’improvviso, quando meno ce lo aspettiamo, appare negli angoli più bui della nostra mente.

Ci esplode dentro, magari in un momento in cui ci sentiamo a nostro agio. Come un fuoco divampa ancora e ancora. Senza preavviso.

Non possiamo semplicemente “scegliere di essere felici”. Non possiamo semplicemente “rilassarci”.

L’ansia non ha un pulsante “pausa” nelle nostre menti. La depressione non ha un pulsante “power off” nel nostro cervello.

Dicendo semplicemente “rilassati”, stai minimizzando la nostra malattia.

Stai minimizzando il significato che ha nella nostra vita quotidiana.

Stai dicendo che l’ansia non è qualcosa da prendere sul serio, una vera “malattia” e non è qualcosa di cui preoccuparsi veramente.

Diresti a qualcuno con una gamba rotta di smettere di esagerare e “continua a camminare”?

Diresti a qualsiasi altro malato “sorridi e lascia che accada? ”

Io non la penso così!

Quindi, per favore:

Smettila di dirmi di dormire quando non so come.

Smettila di dirmi di ascoltare musica per sentirmi felice.

Smettila di dirmi che non ho nulla a cui pensare mentre i pensieri stanno invece facendo a pugni nella mia testa.

Smettila di giudicarmi, di credere di sapere come mi sento quando è evidente che non ne hai la mia idea.

Dovresti per un giorno almeno, indossare le mie scarpe, vivere nella mia mente.

Non puoi sapere cosa succede dentro il mio cervello ogni secondo del giorno.

Non lo sai cosa si prova ad essere tormentato da una nuvola scura che ti accompagna continuamente.

E non sai cosa si prova ad avere paura della tua stessa vita, a essere costantemente in preda al panico e ad essere costantemente assillato da “cosa accadrà se”.

Quindi, prima di dire altre sciocchezze pensando di farmi rilassare, ricorda: l’ansia è un problema serio. La depressione lo è.

Sono malattie.

Non sono una visione della vita.
Non sono un palcoscenico dove esibirsi.
Non sono un grido di attenzione.

Credimi!

Se potessimo, ci rilasseremmo, staremmo bene, fermeremmo i nostri pensieri prima di entrare in un territorio pericoloso.

Credimi, se ne avessimo la possibilità, lo faremmo il prima possibile.