Per migliorare il proprio livello di energia, può essere d’aiuto la tecnica dei tre colpi.
Vediamo di cosa si tratta.
Conduciamo tutti una vita particolarmente dispendiosa a livello energetico.
Non perchè affolliamo in massa corsi di spinning o di zumba, ma proprio per lo stile di vita che, soprattutto, nelle grandi città riempie le giornate in maniera realmente importante.
Questa routine, sempre vissuta di corsa e in maniera anche stressante, presenta inevitabilmente il conto.
Affaticamento, stress, nevrosi sono diventate compagne abituali di molti di noi e le conseguenze si fanno sentire a livello sia psicologico che fisico.
Non sempre solo una giusta alimentazione o un determinato periodo di riposo, inteso come ore notturne, riescono a riequilibrare il nostro organismo.
Saper attingere, con tecniche particolari, energia e forza dal proprio corpo diventa altrettanto fondamentale.
La tecnica che andiamo a presentare, chiamata dei Tre colpi, rientra in questa casistica.
È importante, come premessa, fare anche qualche considerazione sulla capacità individuale di sprecare meno energia rispetto a quanto richiesto.
Dobbiamo cercare di evitare cose e situazioni che ci sottraggono energia.
Ad esempio le abitudini, le dipendenze, l’attaccamento, la bramosia, tutti fattori che ci sottraggono energia.
Dobbiamo quindi comprenderne le cause che ne e cercare di trasformarle in qualcosa di positivo o, per lo meno, neutro.
Questo lavoro di comprensione interiore, se seguito da una volontà di trasformazione, porterà sicuramente ad un livello di coscienza superiore, aumentando così la propria frequenza energetica.
Ritornando alla tecnica dei tre colpi è opportuno capire che la metodologia proposta da Gwenn Bonnell, professionista di tecniche EFT (Emotional Freedom Techniques – Tecniche di Libertà Emotiva), ha come obiettivo quello di stimolare ed interfacciare il corpo e le sue fonti energetiche.
Mr Bonnell non è l’inventore di questa disciplina, ma ne riprende lo stile soprattutto individuando i tre punti principali che vanno colpiti e stimolati: i reni, la ghiandola del timo, i punti neurolinfatici della milza.
Come eseguire questa tecnica?
Lo vediamo insieme, raccomandando se possibile di eseguirla al mattino, momento ottimale per fare una bella carica di energia.
Osserviamo attentamente i punti che devono venire sollecitati.
Il primo è situato proprio sopra lo sterno, come bene individuato nell’immagine.
A seguire quello proprio al centro del petto, e precisamente nella parte alta dello sterno, ed infine il terzo, situato tra la settima ed ottava costola.
Come prima fase si parte dai punti sui reni, quella parte chiamata dei meridiani che collegano lo scheletro sin dalla pianta dei piedi e che attraversando il corpo terminano nel punto sopra lo sterno.
Il secondo punto da sollecitare è quello del timo, la cui ghiandola influisce sulla vitalità degli organi.
Infine, sempre controllando la respirazione, con esercizi lenti e prolungati, passare al terzo punto.
I punti linfatici della milza. Anche qui procedere con il giusto mix di fermezza e delicatezza, con lo scopo, in questa fase di purificare l’organismo, stimolando l’eliminazione delle tossine.
In questa terza fase si stimola e si rafforza il sistema immunitario.
Come accennato particolare attenzione va posta anche sulla respirazione, che deve essere lenta e profonda.
Il tempo da impiegare non è fisso, dipende molto dallo stato di stanchezza e dal desiderio di prolungare questa tecnica con molta calma e tranquillità.
Conoscevate questa tecnica?
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