Si costruisce lentamente e lentamente può finire – È la parabola dell’amore

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By Deborah Doca

L’amore si costruisce lentamente e lentamente può finire. Se viene ignorato. Trascurato.

A chiunque potrebbe capitare e sicuramente sarà accaduto a molti di voi, di innamorarsi di qualcuno dalla sera alla mattina, quello che comunemente è chiamato colpo di fulmine.

Ma amare è qualcosa che si costruisce con il tempo. Non bisogna mai confondere le due cose.

Si impara ad amare una persona: il modo con cui intende la vita, vede le cose, come affronta le sfide quotidiane, ma anche come prepara semplicemente il caffè alla mattina, o si riposa sul divano al termine di una giornata intensa e piena di impegni.

È gradualmente che impariamo ad amare e tollerare quelle noiose imperfezioni che ci irritano e allo stesso tempo ci fanno vedere che possiamo amare ciò che, in alcuni istanti, credevamo non fosse possibile.

La differenza tra innamoramento e amore è realmente molto ampia.

Fondamentalmente quando si è innamorati si tende ad indossare una maschera, a vedere il partner e la vita secondo un’idea propria, qualcosa simile ad un film.

Amare una persona significa invece mettere quella persona al centro delle proprie attenzioni, facendo come un passo indietro o, meglio, di lato, rispetto ai propri interessi e alle proprie motivazioni.

Qualcuno dice che l’amore, ed è interessante questo concetto, è una scelta.

Sicuramente alimentato dalla passione e da interessi in comune, ma fondamentalmente una spinta che riguarda anche l’aspetto razionale di una persona, non solo quello emotivo.

Quando si arriva a sorridere di qualcosa che sino poco tempo prima irritava, si apprezzano dettagli magari passati inosservati in precedenza, si cercano aspetti meno eclatanti della vita, ma vissuti insieme e costruiti con pazienza, sicuramente tutto ciò riguarda la componente matura e solida di un rapporto.

Ma così come è sbocciato e costruito con pazienza e perseveranza l’amore può, altrettanto lentamente ed inesorabilmente scivolare via, passare con la stessa costanza con cui si è sviluppato.

L’amore muore quando invece di interrompere una litigata con un bacio, si dicono parole che prolungano la discussione.

L’amore muore lentamente quando l’orgoglio domina più del perdono.

Quando le scuse sono solo chiacchiere e si deve per forza cercare un colpevole.

L’amore muore quando uno dei due cerca una soluzione mentre l’altro insiste sulle sue ragioni, e così, con indifferenza, i gesti e le parole non trovano più una sintesi, un percorso condiviso, una mèta in comune.

L’amore muore lentamente quando l’altro non apprezza più, non loda un risultato, non è più capace di esternare un sentimento ma, soprattutto, quando si smette di essere se stessi e ci si nasconde in una risata camuffata da “okay”, il segno che ormai non c’è più legame.

A questo punto l’amore cessa di essere un fuoco capace di alimentare un’unione e diventa solamente stanchezza, dolore, cenere che non riesce a riprendere vigore.

Come era stato alimentato così, ora, diventa materiale di scarto, con la stessa costanza, quasi senza accorgersene.

Come l’amore si nutre di piccoli gesti, così si spegne quando vengono a mancare…