Psicologia

Quando si umilia qualcuno non si diventa più grandi e più forti, ma più infelici

Publicato da
Deborah Doca

Quando si umilia, si svilisce qualcuno, non si diventa più grandi e più forti, ma solo più infelici.

Viviamo esperienze e relazioni diverse nella nostra vita.

Alcune di queste sono positive e ci conducono ad incontri e situazioni positive, sviluppano consapevolezza, generano novità, apportano benessere.

Lo scambio in questo senso diventa ricco e fecondo.

Le caratteristiche delle persone che definiamo positive sono l’entusiasmo, la disponibilità, l’umiltà.

Non sono persone attente solamente al proprio tornaconto, non mettono se stesse ed i propri interessi alla base del loro agire.

Sarebbe bello se tutte le nostre relazioni fossero positive e reciprocamente vantaggiose, ma sfortunatamente non tutte le persone con cui ci rapportiamo sono positive o si comportano con noi in questo modo.

Stress, problemi, angosce più o meno importanti annebbiano la mente ed i comportamenti.

Negatività, insicurezza, ansia costituiscono purtroppo i perimetri psicologici di molte persone con le quali, volenti o nolenti dobbiamo confrontarci.

La vita diventa quindi molto spesso una ricerca di maggiore equilibrio, quando non di vera e propria battaglia quotidiana.

A volte poi capita di relazionarsi con persone egoiste, interessate solo a se stesse, persone che si vestono di aggressività e malvagità.

Questi atteggiamenti non sono sempre consapevoli, ma finiscono per danneggiare sempre gli altri, riducendone la qualità della vita, l’autostima e la positività del loro vivere.

Comportamenti aggressivi, risposte sempre brusche, quasi sempre non sono causate da errori da parte di coloro che, in buona fede, possono sbagliare, ma piuttosto diventano uno stile di comportamento da parte di questa categoria di persone.

Cosa determina tutto questo?

-La persona si sente inferiore a colui verso cui dirige i suoi comportamenti tossici e le sue umiliazioni;

-Non è sicura di se stessa e sente che le persone accanto sono meglio di lei. Quindi usa le umiliazioni come un modo per sentirsi superiore;

-Questo sentimento di inferiorità nei confronti di una persona o di tanti intorno è il risultato di un costante conflitto che si manifesta in questo tipo di comportamento.

Conflitti quindi costanti, esistenziali, che vanno a generare come una sorta di abitudine, comportamenti e pratiche nocive.

Se umiliare qualcun altro non è un segno di superiorità e non aiuterà mai a disegnare qualcosa di positivo nella vita, questo comportamento porta invece isolamento e solitudine.

Piano piano persone che non riescono a modificare questi atteggiamenti si ritrovano sole, isolate.

E se non capiscono cosa ha determinato questo loro stato, rischiano di avvitarsi ancora di più in una situazione che inevitabilmente le condurrà in una sorta di girone infernale.

Solo una grande dose di umiltà e disponibilità può risultare efficace per invertire la rotta.

Una messa in discussione di comportamenti e abitudini che possono cambiare solo se si modificano le idee sulla vita e sui rapporti con il prossimo.

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