10 pensieri di Maria Montessori per educare con più amore e consapevolezza

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By Deborah Doca

Maria Montessori è stata un’educatrice, pedagogista, filosofa, medico e scienziata italiana. Nata a Chiaravalle nel 1870, è stata la prima donna a laurearsi presso l’Università di Roma.

La ricchezza del suo pensiero e del suo metodo educativo, rappresentano ancora oggi un importante modello da seguire.

I messaggi contenuto nei suoi insegnamenti, sono semplici, ma potenti. Ve ne proponiamo 10, per una riflessione che vi sarà certamente utile.

1- “L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino, e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze del bambino nell’ambiente. L’ambiente deve essere ricco di motivi di interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze.”

Le parole possono essere dimenticate, oppure passare inascoltate. Ciò che maggiormente insegna è l’esempio pratico, un ambiente dove poter fare esperienze concrete.

2- “Quando la mano si perfeziona in un lavoro scelto spontaneamente, e nasce la volontà di riuscire, di superare un ostacolo, la coscienza si arricchisce di qualcosa di ben diverso da una semplice cognizione: è la coscienza del proprio valore.”

Permettere ad un bambino di sperimentare, di provare, sbagliare e ricominciare, significa renderlo consapevole delle proprie capacità, significa insegnargli la tenacia, a non arrendersi.

3- “E’ necessario che l’individuo adulto cerchi di acquistare una intelligenza delle necessità infantili e sappia frenare il proprio orgoglio di plasmatore.”

È necessario rispettare il bambino lasciando che manifesti la propria natura, le proprie inclinazioni. Non deve essere un riflesso dei nostri desideri, ma libero di essere ciò che è.

4- “Il silenzio acuisce le nostre sensibilità. Stando in silenzio non solo possiamo ascoltare con maggiore attenzione la parola dell’altro, e quindi “incontrarlo”, ma riusciamo a cogliere profondamente la realtà che ci circonda.

E’ importante allora permettere al bambino di vivere anche questa dimensione, preservando sempre nei suoi confronti una relazione di accoglienza e supporto.
Favorire il silenzio non significa tuttavia imporlo, zittendo il bambino, ma piuttosto creare le condizioni affinché esso si manifesti spontaneamente:

offrendo al bambino un ambiente non rumoroso, non interrompendolo verbalmente quando svolge con interesse un’attività, permettendogli di osservare un insetto che cattura la sua attenzione o un sassolino raccolto per terra, senza voler essere sempre interpreti con le nostre parole dei suoi pensieri.”

Lasciamo che i bambini scoprano la bellezza, la dolcezza del silenzio. Non imporlo, ma riempirlo comunque di parole e suoni inutili.

5- “Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo. Rendiamoci conto che il bambino è un operaio e che il fine del suo lavoro è di produrre l’uomo.”

Osservare un bambino ci insegna, risponde a molte di quelle domande che oggi ci poniamo. Osserviamoli con attenzione.

6- “La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice.”

Quando vedete i vostri bambini concentrati in una qualche attività, non interrompeteli. Lasciate che la sua concentrazione si esprima rendendolo felice.

7- “Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo.”

Dimostrare fiducia nelle sue capacità, lo rende sicuro, aumenta la sua autostima, il suo bisogno di agire e migliorare.

8- “Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino.”

Il sorriso dei vostri bambini è la conferma della vostra abilità educativa.

9- “Dicono che bisogna insegnare ai bambini ad amare la madre, il padre, la maestra; bisogna insegnar loro ad amare tutto e tutti. E chi è questo maestro di amore, che vuole insegnare ai bambini ad amare?

Colui che giudica capricci tutte le loro manifestazioni e che pensa alla propria difesa contro di loro? L’adulto non può diventare maestro d’amore senza un esercizio speciale e senza aprire gli occhi della coscienza. Dobbiamo essere educati, se desideriamo educare.”

Come si può insegnare l’amore se non si sa amare? La compassione se non si è compassionevoli? Bisogna essere allievi prima di poter insegnare.

10- “Più dell’elettricità, che fa luce nelle tenebre, più delle onde eteree, che permettono alla nostra voce di attraversare lo spazio, più di qualunque energia che l’uomo abbia scoperto e sfruttato, conta l’amore: di tutte le cose esso è la più importante. Il bambino è una sorgente d’amore; quando lo si tocca, si tocca l’amore.”

Quando toccate un bambino, toccate l’amore. Il futuro. La vita!