Una persona cattiva non diventerà mai un professionista ed ad affermarlo è lo psicologo e docente statunitense, Howard Gardner.
Howard Gardner è uno dei migliori studiosi e docenti americani, insegna ad Harward psicologia, e si è affermato per le sue tesi sull’intelligenza multipla, cioè quella capacità individuale che non viene semplicemente misurata dal Q.I., ma abbraccia una serie di fattori diversi, inclusi i valori di base di ogni persona.
In una recente intervista rilasciata alla rivista spagnola “La Vanguardia “, ha toccato una questione interessante e delicata, quella cioè relativa alle qualità umane dei professionisti.
Affermando che una persona cattiva, sebbene in possesso di alti valori tecnici, non potrà mai essere un buon professionista.
L’essere umano, secondo lo studioso, non deve essere categorizzato, diviso in aspetti tecnici e misurabile solo sulle competenze, ma deve essere la risultante di più fattori, un amalgama di qualità ed aspetti considerati nel loro insieme.
-Intervistatore: Perché ci sono professionisti eccellenti che sono persone cattive?
-Howard: Abbiamo scoperto che non ce ne sono. In realtà, le persone cattive non possono essere professionisti eccellenti . Non lo diventano mai. Forse hanno esperienza tecnica, ma non sono eccellenti.
I: Posso pensare ad alcune eccezioni …
-H: Ciò che abbiamo dimostrato è che i migliori professionisti sono sempre eccellenti, impegnati ed etici.
I: Non si può essere eccellente come professionista, ma fredda e malvagia come persona?
-H: No, perché non raggiungi l’eccellenza se non vai oltre alla capacità di soddisfare il tuo ego, la tua ambizione o la tua avidità. Se non ti impegni, quindi, con obiettivi che vanno al di là delle tue necessità per servire quelle di tutti. E questo richiede etica.
I: Per diventare ricco però, spesso questa etica ostacola.
-H: Ma senza principi etici puoi diventare ricco, sì, o tecnicamente buono, ma non eccellente .
-I: È rassicurante saperlo.
-H: Oggi non così tanto, perché abbiamo anche scoperto che i giovani accettano il bisogno di etica, ma non quando iniziano la gara, perché credono che senza sgomitare non avranno successo. Vedono l’etica come il lusso di coloro che hanno già raggiunto il successo.
L’importanza di essere, prima di tutto, un’anima umana
“Voglio che i miei figli capiscano il mondo, ma non solo perché il mondo è affascinante e la mente umana è curiosa.
Voglio che capiscano che così facendo saranno partecipi per renderlo un posto migliore “.
Questa è una delle massime che Howard cita a proposito della sua idea di intelligenza e bravura nell’ambito lavorativo.
Riprende, non fosse altro che per le sue origini, alcune delle linea guida della filosofia ebraica applicata al mondo del lavoro, ovvero la responsabilità di fare bene le cose, non per il solo successo personale, ma come principio di condivisione per una società migliore.
Una lezione da condividere perchè si possa ambire a rendere il proprio lavoro non solo soddisfacente in termini economici, ma anche apprezzato ed utile per la società nel suo complesso.