Quando ti innamori perdutamente, ma capisci che non è la relazione che credevi

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By Deborah Doca

Cosa accade quanto ti innamori ma poi ti rendi conto che non è la relazione che credevi?
Continuate a leggere per capire insieme…

Una frase che rende molto bene l’idea riguardo i rapporti tra due persone recita così : “Devi imparare ad alzarti dal tavolo quando l’amore non viene servito.”

Cosa accade quando ci si innamora come all’improvviso, quando le situazioni sembrano non suggerire il proseguo di una storia, magari a causa di un trasferimento improvviso per lavoro, un cambiamento alle porte già pianificato, ed in quel momento sembra scoccare la freccia di Cupido?

Possono accadere tante cose, magari lo si considera un colpo di fulmine passeggero, magari si pensa che passerà, o magari il destino ce lo ripresenta qualche tempo dopo.

A quel punto, quando ogni cosa ci suggerisce che non può essere un caso, decidiamo di vivere la storia, di non rimandare. Si vive la storia, ci si conosce, si sperimenta il rapporto, cresce la passione. Sembra tutto perfetto.

Arriva poi un momento nel quale ci si interroga, si tenta di capire se questa è davvero la storia della propria vita, se si sta costruendo un qualcosa di diverso rispetto a prima, un qualcosa di unico.

E occorre sapere che, a questo punto, può arrivare la doccia gelata, la tempesta perfetta che scombina qualsiasi progetto. Quando ci si sente dire che non si è disposti a scommettere sul futuro, che è tutto bello, come perfetto, ma non significa vivere tutto ciò come un impegno.

Si comprende allora che si è come danzato sul contorno delle situazioni e dei sentimenti, che si è frainteso qualcosa di reale con semplice desiderio o bisogno di riempire un vuoto, ed il senso di questa caduta la si tocca con mano quando l’altra persona si allontana.

Inizia un vortice di emozioni e stai d’animo pericolosi, il bisogno di comprendere e l’incapacità di mettere barriere quando l’altra persona si riavvicina, comprendere che non potrà mai esserci futuro ed il non riuscire a rinunciare ad un incontro.

Si cammina come su una superficie scivolosa e coperta di vetri rotti, il rischio di ferirsi ulteriormente è il compagno di viaggio di questa avventura senza senso, ma non si è in grado di rinunciare.

L’unica scelta in questa situazione è andarsene, ma non sempre è così facile o scontato. Si imparano tuttavia alcuni insegnamenti preziosi, che dovranno essere di monito per il futuro. Il primo, e più importante, è essere chiari con se stessi.

Fraintendere una situazione, magari nata casualmente, quando il contorno della propria vita è tutto incentrato su altro, lavoro, carriera, e si pensa che quell’incontro sia solo un amore caduto dall’alto.

Ci si lascia convincere che invece non sia così, e si inizia a credere fortemente che anche quella situazione deve avere un certo sbocco, un obiettivo preciso, un porto sicuro dove approdare.

Questo però non è amore vero, ma solo l’illusione di un aggiustamento, di qualcosa che riempie vuoti ma non rappresenta il vero sentimento, il desiderio di un’unione forte e stabile. Istanti felici non possono diventare la scusa per vedere altro se non desiderio, voglia di essere cercati, bisogno di sorprendersi e sorprendere.

Non si può pretendere di aprire il cuore di qualcuno. Occorre capire che il desiderio di costruire qualcosa deve essere reciproco, e se così non è occorre trovare la forza di lasciare andare e non trattenere invano.

Costruire un rapporto deve essere una scelta condivisa, non un obbligo, ma un bisogno che cammina sulle scelte di entrambi e di questa forza si nutre quotidianamente. C’è un momento per combattere ed uno dove invece è meglio e più saggio lasciare andare.

In una relazione, come nella vita in generale, non si può mai sapere cosa accadrà domani, se binari in apparenza distanti diventeranno un’unica meravigliosa strada che conduce a traguardi inaspettati.

Ma non è nemmeno giusto, nè sano, volere tutto questo quando il tempo e gli atteggiamenti ti dicono che non sarà cosi.