Psicologia

Il segreto della felicità? Non è nel denaro, ma nel tempo

Publicato da
Deborah Doca

Il Mahatma Gandhi, uomo saggio, con una lunga esperienza nel Regno Unito, pronunciò una delle frasi che meglio sintetizza questo articolo. Disse:

” Voi occidentali avete l’ora, ma non avete mai il tempo”.

 

Sintetizza perfettamente la mentalità che regna sovrana nella nostra epoca, fatta di impegni, scadenze, produttività, quindi obiettivi per i quali il concetto di ora è essenziale, perdendo così, sempre più, il concetto di tempo.

 

Viene inculcato ai bambini questo stile di vita: se farai bene i compiti ti regalo una bella sommetta così potrai comprarti un bel regalo. Un’equazione, quella espressa, che impregna l’esistenza di soldi ed oggetti, unici vettori della felicità.

Tralasciando, per non uscire dal tema, valori come impegno e responsabilità, quello che preme sottolineare è l’importanza che diamo ai soldi.

Una autentica idolatria che misura anche l’auto-stima e la visione di sé.

 

Pertanto se si dispone di somme in grado di comprare l’ultimo modello di iphone o di automobile, di andare nei luoghi cult con l’abbigliamento opportuno, allora si dà un senso alla propria vita.

In caso contrario no.

 

Viene per tutti un momento nel quale questo paradigma frana rovinosamente. Un momento nel quale il denaro perde tutta la sua importanza, mentre quello che fa breccia è il concetto di tempo.

È il momento della morte.

In quel momento, eccetto rari casi, quelli di persone realmente sagge, chiunque vorrebbe comprare il tempo.

Ma non si può, non fa parte delle regole di questa partita.

E porta a riflessioni troppo a lungo accantonate.

 

Non esiste, è vero, nulla di più democratico come quel momento.

Avere un conto in banca con tanti zeri, non consente di variare un percorso scritto. Un bonifico magari inviato all’ultimo secondo non porta nessuna variazione.

Se ci fosse mostrato un film, il cui finale lo dovessimo scrivere noi stessi dichiarandoci soddisfatti o meno, riguardante la nostra vita, vedremmo giornate zeppe di impegni, corse affannose per inseguire maggiori guadagni, scadenze e stress per pagare questo e quello.

 

Il denaro, da qualcuno descritto perfettamente come lo sterco del demonio, ci ammalia con grandi illusioni.

Ammiriamo, quando non siamo presi da veri e propri attacchi di invidia, i milionari non solo per le cose che possono comprarsi, ma per come gestiscono anche il loro tempo.

 

E mentre facciamo questo, siamo costretti a lavorare 5-6 giorni su sette, per almeno 8 ore al giorno, con stipendi e ricompense spesso fuori luogo, in omaggio a cosa? A quale modello di vita? Per inseguire quale felicità?

Attenzione: tutti sono consapevoli della necessità del denaro, nessuno intende proporre una vita da asceta. Quello che va assolutamente fatto, proprio per una questione etica e di giustizia, è sganciare il concetto di felicità e di benessere da quello del denaro.

 

E riportarlo al tempo. Qualcosa che non costa, non è in vendita, neanche a rate! Ritrovando semplicità dentro se stessi, concetto diverso e più alto rispetto a quello di povertà. Utilizzando inventiva ed intelligenza per non farsi intrappolare dalla vuota logica del denaro.

 

Tante esperienza sono gratuite o costano molto poco. Un’ora a guardare un tramonto non ha lo stesso prezzo di una coda in autostrada per raggiungere il luogo prescelto dalla moda di turno, così come la calma del tempo dedicato ad una persona cara, non si può paragonare al più costoso dei regali.

Al tempo non importa nulla del denaro. Lui scorre, senza pensare al portafogli, anche perchè nemmeno ne conosce l’esistenza. E quindi dovremmo cercare di imitarlo, di lasciar scorrere impegni, risultati, traguardi, modelli e di avvicinarci un pochino al suo suggerimento.

 

Che è quello di cogliere il senso più naturale della vita, fatto anche di lotte e di battaglie, ma difficilmente tramutabili in denaro, sicuramente invece, in felicità.

 

Una riflessione importante, da condividere!