Questo testo è stato originariamente pubblicato su Thought Catalogue di Kirsten Corley ed è di gran lunga il testo più semplice, più diretto e più illuminante che abbia mai letto sull’argomento.
L’ansia, il male del secolo, una malattia che ha creato negli anni una moltitudine di menti prigioniere, è un male da non disprezzare, da sottovalutare o da ignorare.
È ora di affrontarlo. Sei pronto?
Cosa significa veramente provare ansia
Va oltre la semplice preoccupazione. L’ansia significa notti insonni mentre sospiri e ti giri da una parte all’altra.
È il tuo cervello che non è in grado di spegnersi.
È la confusione dei pensieri che si accalcano prima di andare a letto e tutte le tue peggiori paure che diventano realtà nei sogni e negli incubi.
E così ti svegli già stanco anche se il giorno è appena iniziato.
L’ansia inizia poi a privarti del sonno, perché sei riuscito a chiudere gli occhi solo alle due del mattino.
L’ansia è ogni volta che pensi “come faccio a farlo bene… “, sono quei 3/4 messaggi che invii per chiedere se hai fatto qualcosa di sbagliato.
L’ansia risponde ai messaggi in modo imbarazzato e veloce.
L’ansia è il tempo che passi ad aspettare una risposta mentre uno scenario terribile sale nella tua testa, mettendo in discussione ciò che pensa l’altra persona o chiedendoti se è arrabbiata.
L’ansia è il messaggio senza risposta che ti uccide dall’interno, anche se ti dici “forse è occupato o risponderà più tardi”.
L’ansia è la voce critica che dice “forse ti sta ignorando comunque”.
E credi ad ogni scenario negativo che crei.
L’ansia è aspettare. È l’infinita attesa.
L’ansia è chiedere scusa per cose che non devono essere nemmeno giustificate.
L’ansia è dubitare di te stesso, è la mancanza di fiducia in te stesso.
L’ansia è eccessiva nei confronti di tutto e di tutti.
Puoi capire se qualcuno ha cambiato il suo umore solo dal tono di voce.
L’ansia rovina le relazioni prima ancora che inizino. Lei dice: “Ti stai sbagliando; a lui non piaci e te lo dimostrerà … ». E tu le credi.
L’ansia è il costante stato di preoccupazione, di panico, è vita al limite.
È vivere con le paure irrazionali.
È pensare troppo, preoccuparsi troppo. Perché la radice delle persone ansiose, è prendersi cura delle preoccupazioni.
L’ansia sono le mani sudate e un cuore veloce.
Ma dall’esterno, nessuno lo nota. Sembri calmo e sorridente, ma dentro è il contrario.
L’ansia è l’arte di pensare che tutti ti ingannino, che i tuoi amici in realtà non ti capiscano.
È cercare di risolvere un problema che non esiste.
È il mucchio di domande che ti fanno dubitare di te stesso.
È il bisogno di controllare ancora una volta tutto.
L’ansia è il disagio che arriva durante una festa, quando pensi che tutti ti stiano guardando, è credere di non essere il benvenuto.
L’ansia è quando cerchi di compensare e compiacere troppo gli altri.
L’ansia è sempre in orario, perché il pensiero di arrivare in ritardo, ti butta nel panico.
L’ansia è la paura del fallimento, è l’implacabile ricerca della perfezione.
E poi punisci te stesso quando fallisci.
Hai sempre bisogno di un copione e di un piano.
L’ansia è la voce dentro la tua testa che dice “stai per fallire”.
È cercare di soddisfare le aspettative degli altri anche se ti stanno uccidendo.
L’ansia è accettare più di quello che riesci a gestire , è non trovare mai qualcosa per distrarti e per non pensare troppo ad altre questioni.
L’ansia procrastina, perché sei paralizzato dalla paura del fallimento.
È l’anticamera dell’attacco di panico.
È il piangere quando ti ritrovi solo e nessuno ti sta guardando.
È quella voce critica che dice “hai sbagliato ” e “dovresti sentirti davvero uno schifo in questo momento”.
Ma più di ogni altra cosa, l’ansia è prendersi cura dell’ansia, è non voler mai ferire nessuno, è non voler fare niente di sbagliato, è il desiderio di essere apprezzati e accettati comunque.
È quando finalmente ti rendi conto che si tratta di ansia, che chiedi aiuto ai tuoi amici e ad un professionista.
Perché desideri uscirne, con tutte le tue forze.