Psicologia

Il “cervello addominale”: rabbia, ansia e tensioni, finiscono lì

Publicato da
Deborah Doca

È capitato certamente a tutti noi : trattenere le emozioni, i sentimenti, interiorizzarli al punto da poterli sentire con la pancia.

E quanti “bocconi amari” abbiamo mandato e mandiamo giù e sembrano tutti li : un macigno nello stomaco.

Nella pancia abbiamo quello che potremmo definire il “Cervello addominale “.

Il suo compito non riguarda solo il cibo, non si limita alla digestione, ma si fa carico di esprimere anche lo stato attuale delle nostre relazioni e dei nostri stati d’animo.
Se sono positivi, difficilmente presenterà sintomi, ma sarà proprio lo stomaco a soffrire se nei nostri rapporti con gli altri c’è qualcosa che “non riusciamo a digerire”.

Sull’ addome quindi vanno ad accumularsi le emozioni trattenute, la rabbia, le tensioni sul lavoro, le delusioni, le discussioni in famiglia e ogni sorta di preoccupazione.

Impariamo a riconoscere i segnali che il nostro corpo ci invia quando il carico emozionale sul nostro addome diventa eccessivo.

Pancia gonfia

Quando l’ansia si accumula e non riusciamo a scaricarla in modo corretto, la interiorizziamo e inizia a circolare nella pancia.

Inoltre il respiro, caratteristico delle persone ansiose, causa l’ingestione di molta aria che resta bloccata nell’intestino.

La sindrome del colon irritabile

È forse la sindrome che spiega meglio quanto detto, perché è il risultato dell’interazione tra fattori fisiologici, psicologici e sociali.

Tra questi fattori psicologici e sociali vi sono:
il perfezionismo che ci porta a voler raggiungere traguardi difficilissimi;
la difficoltà ad esprimere i propri bisogni e il proprio disagio tendendo a sminuirli;
la tendenza ad auto colpevolizzarsi, attribuendosi la responsabilità di qualunque situazione negativa capiti a se stessi e agli altri.

Altri sintomi del surplus di emozioni negative sono : gonfiore, diarrea, crampi, infiammazioni, bruciori e addirittura ulcere.
Questo accade perché intestino e cervello comunicano strettamente e ogni volta che ansia, paure, tensioni, disagi, si accumulano, il cervello “ordina” all’intestino di rilasciare serotonina per provare a gestirle.
Il tutto avviene con inevitabili conseguenze per il nostro sistema digestivo.

Quando non esiste una vera e propria patologia fisica a giustificare tutti i sintomi che abbiamo visto, bisogna lavorare sulla propria psiche, provare a ridurre lo stress e scaricare l’ansia nel modo più corretto.

Un articolo interessante, da condividere!